In una lunga intervista lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet si racconta parlando di sesso e sentimento e del suo rapporto con le donne

Paolo Crepet, psichiatra e sociologo molto presente in televisione, si racconta in una lunga intervista parlando di sesso, relazioni e del suo rapporto con le donne. Durante la chiacchierata con Roberta Scorranese del Corriere della Sera, Crepet si lascia andare a un sentimentale viaggio nei ricordi, ricordando la gioventù e le esperienze che lo hanno portato ad essere l’uomo che è oggi.

Il 72enne psichiatra e sociologo ripercorre, infatti, il suo rapporto con il sesso citando alcuni piacevoli aneddoti. Alcuni anche piuttosto audaci. Quando gli viene chiesto di raccontare la sua ‘prima volta’, Crepet risponde: “E chi se la ricorda. Mi ricordo lo svolgimento, ma non ricordo con chi. È sempre amore. Difficilmente mi perdo in cose inutili. O almeno lo facevo, oggi ho 72 anni e sono serenamente sposato.”

Poi lo psichiatra decide di toccare temi come quelli del piacere e del desiderio, in relazione alla donna. “Io troverei ridicolo inginocchiarmi davanti a una donna, al massimo mi sono fatto trovare al binario con la torta di compleanno per accoglierla mentre lei tornava da un viaggio in treno”. Afferma Crepet.

“Cos’altro trovo ridicolo in amore? Trovo ridicola la genitalità fine a sé stessa. Non mi eccita mai la visione genitale tout court, cerco sempre, o meglio cercavo, un eros più profondo. Per dire mi eccita di più una donna vestita che una nuda.”

La giornalista, quindi, domanda: “Si è mai messo a ridere in una situazione vagamente erotica?” E il divulgatore risponde riportando alla memoria un divertente aneddoto. “Una volta, a New York, ormai decenni fa, ero ospite di amici. Aperitivo, discussioni intellettuali, cena. Poi ho capito che la serata stava prendendo una piega diversa. Si stava formando un’orgia. Sono scappato. Perché? Perché mi veniva da ridere”.

Per quanto riguarda i suoi viaggi: “Ho letteralmente girato il mondo per le mie ricerche, dunque ne ho viste di cose. Non tutti sanno che io sono stato in India a studiare i costumi delle comunità rurali. A Toronto con venti gradi sotto zero, a Chandigarh arsa dal sole alle pendici dell’Himalaya, in periferie londinesi sporche e nebbiose o in quelle ancor più pericolose di Rio de Janeiro.”

“In uno dei miei numerosi soggiorni all’estero per studio conobbi una bellissima e intelligente ragazza olandese, una che mi ha sorpreso due volte. La prima quando la vidi esibirsi sul palco come graffiante cantante rock e la seconda quando mi portò a conoscere suo padre. In soggiorno vidi una moneta antica olandese, pensai fosse un collezionista. No, suo padre era il presidente della banca dei Paesi Bassi. Il punto è che lei abitava in una camera ammobiliata e facevamo fatica a riscaldarci. Fu una grande lezione genitoriale.”

E conclude: “Ai figli non si deve dare sempre la pappa pronta, qualche volta bisogna permettere loro di conquistarsi il futuro.”

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