Durante un servizio fotografico un uomo chiede alla propria compagna di sposarlo accanto alla carcassa di un cervo che lei ha appena ucciso
Lei prende la mira, spara e uccide un cervo, poi lui si inginocchia e le chiede di sposarlo, proprio accanto alla carcassa del povero animale. Era tutto studiato per il servizio fotografico perfetto. Quello dei promessi sposini Cole Bures, 32 anni e Samantha Camenzind, 28 anni, entrambi del Nebraska.
Come riporta il New York Post, la donna aveva avvistato un cervo durante una battuta di caccia. Così ha stretto tra le mani il fucile, prendendo bene la mira, e ha sparato colpendo e uccidendo l’animale. Con loro, però, c’era un fotografo professionista che li seguiva per fare una serie di scatti sulla battuta di caccia. Ma, in realtà, era stato chiamato da Cole per immortalare l’attimo in cui chiedeva la mano di Samantha. E così è stato.
Cole Bures, allora, richiama l’attenzione di Samantha, si inginocchia e sfila un piccolo astuccio dalla tasca. Il momento è quello giusto: lo sfondo è perfetto. Ci sono gli alberi rivestiti d’autunno e il fioco sole autunnale. Un direttore della fotografia si sarebbe complimentato con loro per aver messo in scena una poetica e visibilissima rappresentazione dell’amore. E poi c’è la carcassa di un cervo appena ucciso. È ancora caldo l’animale. Lì ai loro piedi.
Una fotografia da mostrare ai figli, ai nipoti, un giorno. Lei non conteneva la gioia. “Era perfetto, non potevo immaginare momento migliore, non me lo aspettavo.” Accorsi con il fotografo c’erano anche tutti i familiari. Tutti fan sfegatati della caccia. E come dargli torto! Con cervi del genere nei dintorni, bisognerebbe sposarsi ogni giorno!
“Non so se fossero più scioccati da quanto fosse grande il cervo o dalla proposta di matrimonio.” Ha commentato la futura sposa.
L’idillio è stato pubblicato da Cole sui social e la risposta da parte degli utenti è stata una valanga di critiche. In molti, infatti, hanno biasimato la scelta di posare vicino alla carcassa di un cervo. Persino i veri amanti della caccia hanno trovato piuttosto “inutile” una cosa del genere. Per tutti gli altri è stato semplicemente “macabro” e “disgustoso”.