Lo stanno “spacciando” per il lavoro dei sogni: ma è davvero così? Quando si fa sempre la stessa cosa, si rischia di arrivare ad uno stallo a volte preoccupante. Una privazione di stimoli, emozioni e sensazioni che, protratta a lungo, porta l’individuo ad alienarsi dalla società. “Non esiste solo il lavoro”, sentenzia qualcuno tra gli utenti che si sono imbattuti in uno dei tanti filmati di Nick Park, un giovane influencer “silenzioso” che afferma di guadagnare una cifra vicina ai 100mila euro l’anno solo per sbrogliare le mail. “Non parlo con nessuno”, definendolo come l’aspetto più bello.

Quante volte ci siamo svegliati con la luna storta e avremmo preferito indiavolarci con i colleghi chiacchieroni di prima mattina? Quante volte ci siamo ritrovati invischiati in situazioni che sono dettate proprio dal lavoro del collettivo? E quante volte abbiamo scherzato con frasi del tipo: “Odio tutti”; “Non voglio parlare con nessuno”. ‘Memando’ con le foto più disparate dei social, accompagnando didascalie del tipo: “Io così la mattina”. Insomma: finché si scherza è un conto, ma quando diventa una situazione di costrizione, se non si ha grande tempra, si rischia di venire risucchiati.

Non sarà sicuramente il caso del buon Nick, probabilmente nato per lavorare a mo’ di automa, nonostante si tratti di un lavoro impegnativo, ma ripetitivo. Tuttavia, siamo sicuri che in generale nessuno di noi realizzerebbe nel concreto determinati pensieri estremi, quelli che rientrano nel linguaggio social goliardico, dove più si esagera e più si sorride. Il massimalismo. Nell’atto pratico, ci basta ricordare il lockdown per capire quanto realmente “tutti abbiamo bisogno di tutti”, essendo l’uomo nato per socializzare.

Il caso di Nick

Chiaramente non tutti ragionano così profondamente, quindi è lecito aspettarsi commenti goliardici ma anche sinceri anche se frutto di un pensiero non elaborato, istintivo, spontaneo, nato magari da una situazione di momentanea e personale insofferenza. Ecco perché secondo molti dei suoi follower, Nick farebbe il lavoro dei sogni. Certo, gode di uno stipendio a ben cinque zeri e può togliersi tutti gli sfizi che desidera nel tempo libero. Ma in cosa consiste questo lavoro da sogno?

“Controllare le e-mail, fare report, pianificare”: il tutto, scrivendo sulla tastiera, senza interloquire direttamente con nessuno. Nell’atto pratico, il buon Nick è un “logistic analyst”, ovvero la figura volta alla gestione dell’intero processo atto a trasferire o fornire un prodotto o servizio dal fornitore al cliente finale, concorrendo a creare la supply chain dell’intero processo di approvvigionamento, stoccaggio e spedizioni, attraverso l’utilizzo di sistemi gestionali (Warehouse Management System). Ecco perché questo ruolo a volte è chiamato con il titolo di “supply chain analyst”, o “transportation analyst”. Insomma, roba da cervelloni, anche se ripetitiva.

“Il sogno di ogni introverso”

“Ho tempo di lavorare anche alle mie cose”, dice lui. “Come se non ti bastassero i 100mila euro che già prendi”, gli fanno notare. Ma probabilmente Nick intende parlare di passioni, che può coltivare grazie al tempo e al denaro a disposizione. Ecco perché in molti pensano che sia il lavoro ideale, considerando anche il poco dialogo umano. Chi non ritiene il lavoro così allettante non ne fa solo una questione di mancata socializzazione con il prossimo, ma pone l’accento sulla ripetitività dei gesti, che “mi farebbe impazzire”, scrive una donna. Nonostante la qualifica e il ruolo, avere tanto lavoro nel suo ramo può voler dire che il ragazzo, sostanzialmente, arriva a passare mattinate intere a premere sempre gli stessi tasti, scrivendo sempre le stesse cose, affrontando ogni volta le medesime dinamiche.

Dopo che il filmato ha spopolato sul social cinese, in molti hanno cominciato a interessarsi sulla professione. La cosa che stupisce, valida come un esperimento sociale a tutti gli aspetti, è la reazione degli internauti dinanzi alle informazioni fornite da Nick. Sebbene i guadagni cospicui, sembra che tutti siano interessati solo al lato sociale: “Mi interessa, è il sogno di ogni introverso”. Il dibattito si è acceso anche su altri fronti, ad esempio una ragazza ha manifestato il suo dissenso dinanzi alla sua situazione: “Ho una laurea magistrale e faccio 50mila euro l’anno, tu hai faticato meno per quella qualifica e guadagni di più”.

Tutti gli altri commenti: “Diventerei matto a fare sempre le stesse cose per il resto della mia vita”, e: “Io sarei impazzita… Così per 40-50 anni?”. Ma attenzione, perché Park sa bene come fronteggiare la noia, la monotonia. “Io ho trovato molto utili dei corsi che la compagnia rende disponibili che ti aiutano a capire come migliorarti, e valgono sia per la propria crescita personale che per gli avanzamenti di carriera – afferma il giovane -. Inoltre, mi ispirano e mi danno modo di impegnarmi nelle mie responsabilità giornaliere”. E voi come la pensate? Questo è davvero il lavoro dei sogni?

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