La storia di Ana è particolare, non è l’unica e non è un record: ne abbiamo raccontate anche di più clamorose. Tuttavia, ad oggi, 9 figli sono una bella spesa mensile per una famiglia non abbiente. Ana Iglesias, però, donna di 39 anni spagnola, e mamma di 9 ragazzi, è felice anche così. La donna ha creato un progetto social denominato “Famiglia pazza”, dove ha ottenuto grandissimo riscontro. Su Instagram e TikTok si fa chiamare “Una locura de familia”, che vuol dire appunto “una famiglia pazza”: un po’ il riassunto della vita di una mamma che deve fare attenzione a ben nove figli. Anche se nel loro caso ognuno ha una propria mansione in casa e tutto è piuttosto organizzato.
“Ogni volta che io, mio marito e i miei figli andiamo in giro, attiriamo l’attenzione di tutti: la gente si gira a guardarci – ha detto alla Abc -. Alle volte, ti chiedi se hai fatto qualcosa di sbagliato per suscitare tanta curiosità e la risposa è sempre negativa. Tuttavia, è vero, che attiriamo l’attenzione. Per noi, poi, l’organizzazione e dico in tutte le cose, è fondamentale: i bambini sono ordinati e abbastanza autonomi e… per fortuna! Dato che sono in nove!”.
Ma, nella sostanza, cosa cambia in una famiglia così numerosa? Ovvio: la spesa. La loro condizione impone alcune rinunce, sicuramente per beni che non sono di prima necessità, come i regali. In casa ci sono pochi giocattoli, la famiglia concentra le proprie spese sul cibo: “Suppongo che il cibo sia la spesa più grande. Non so dirti esattamente la cifra ma più o meno spendiamo sui 1.000-1.400 euro al mese. E i miei figli sono ancora piccoli, quindi immagino che man mano che cresceranno la spesa sarà maggiore”.
Come cambia la vita
La loro è una famiglia all’avanguardia sul tema delle spese: “Poi è vero che anche noi cerchiamo di fare il possibile per risparmiare. Ad esempio, abbiamo installato dei pannelli solari in casa perché il costo dell’energia elettrica per mesi poteva costarci 1.000 euro in bolletta. Voglio dire, scandaloso”. E poi c’è l’istruzione, un’altra ‘batosta’: “Li portiamo in una scuola pubblica, non privata, così paghiamo solo la mensa (100 euro al mese). Quest’anno la scuola inizia al settimo anno, quindi dovremo pagare 700 euro al mese”. Tirando un bilancio: “Alla fine le spese sono tante ma devo anche dire, e devo riconoscere, che tutto dipende dalla tua situazione economica: ci sarà chi riuscirà a destreggiarsi e addirittura spenderà meno, anche con il cibo, magari senza mai uscire a cena. Cioè ogni tanto andiamo a pranzo o a cena fuori, ma andando in posti dove il menù bambini costa 9 euro e noi ne spendiamo 100. Se dovessimo pagare 20 euro a piatto… insomma, non posso”.
E quando si va a cena fuori, ormai è impossibile riuscire a selezionare i locali migliori, dove i prezzi aumentano in modo considerevole. Anche un sensibile aumento della spesa può essere un dramma, artimeticamente parlando: “Non posso permettermi di andare nel miglior ristorante – dice -. È anche vero che se non avessi potuto assumermi tutte queste spese, non avrei avuto tanti figli neanche io. Per me, la mia situazione familiare è stata un modo per lottare, per cercare di migliorare nella vita e per continuare a crescere finanziariamente per sostenerli”. Pentimento? “Io e mio marito non ci pentiamo di nulla, noi siamo felici così e i nostri figli stanno crescendo sereni”.
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