Conoscevate uno dei due figli di Rocco Siffredi, Lorenzo Tano? Sapevate che il ragazzo lavora nell’azienda del padre porno attore? Suo fratello si chiama Leonardo, è il minore, ha 23 anni ed è laureato in ingegneria meccanica. Anche lui lavora nell’azienda del papà, ma il suo focus vero è rivolto allo sport, essendo considerato un astro nascente dell’atletica nostrana. Tuttavia, il nostro protagonista di oggi è il primogenito di Rocco, il 27enne Lorenzo, laureato in Finanza, economia e commercio. A ottobre lo vedremo nel cast di Ballando con le Stelle e lo conosceremo meglio. Oggi lavora con il papà perché ha scoperto di non essere professionalmente interessato a far parte del mondo affine al titolo di studio conseguito.
Ma lui sa bene cosa vuole, anche se non sembrerebbe dopo una prima facile impressione, a giudicare dalla carriera scolastica, d’approfondimento universitario e dalle sue passioni, apparentemente molto vicine all’informatica. Innanzitutto non vuole essere riconosciuto come “figlio di”. Tuttavia, sa che è così che al momento in molti lo identificano e sa che è questo il motivo per il quale è stato selezionato per il format Rai. Lo ha dichiarato al Corriere della Sera. Anche se “molto impegnato”, non ha potuto dire di no. “Mi occupo della gestione della casa di produzione di papà, mi sono organizzato anche nel caso dovessi stare via per tre mesi”. L’esperienza in Rai potrà permettergli di assumere una personalità nuova tutta sua, anche se l’etichetta di “figlio di” sarà pressoché indelebile.
Chi è Lorenzo Tano?
Abbiamo capito che il figlio di Rocco è un ragazzo con la testa sulle spalle, ma non ama seguire le orme del papà, nonostante il suo lavoro sia direttamente collegato all’attività del genitore. La scorsa primavera si è lasciato con la ragazza, erano insieme da 12 anni. Un tassello importante, un aneddoto fondamentale da conoscere in vista dell’esperienza a Ballando, perché lei gli chiedeva sempre di portarla a ballare: “È la sola cosa che non ho mai fatto proprio perché mi fa quasi paura. Quindi ora ci voglio provare, mi ci butto”, ha detto in merito all’imminente esperienza in arrivo. “È una sfida con me stesso, a un altro programma avrei detto no grazie, ma ballare è una cosa opposta alla mia personalità”.
Questo passo non lo fa per riconquistare l’ex, “ma per prepararmi per la prossima”. Ben consapevole di essere un bersaglio per le critiche, non ha paura: “Perché servono da stimolo. Sono uno che sotto stress o durante una competizione do il meglio. Già solo essere davanti alla telecamera mi mette un po’ d’ansia”.
Il mondo del porno
Abbiamo capito che Lorenzo non è interessato a seguire la carriera del papà, se non a livello collaterale. Anche il lavoro che avrebbe dovuto perseguire dopo gli studi però non lo allettava molto. “Ho iniziato a lavorare con papà. Prima, da appassionato di tecnologia, gli ho fatto cambiare tutta l’attrezzatura, che era un po’ datata, ma lui non sapeva usare le nuove telecamere, così ho dovuto fargli un po’ di formazione. Da lì in poi ho iniziato a lavorare fisso in produzione, concentrandomi anche su tutta la parte di progetti futuri, di ampliamento del business”.
Questo è un ambiente di lavoro identico ad un altro, non è impressionabile il ragazzo, essendo cresciuto così. “La prima volta sul set sciocca un po’ tutti ma basta arrivare alla fine della giornata perché tutto si normalizzi completamente”. Il fatto di vivere in Ungheria gli ha permesso di risparmiarsi “tante domande”. Ma anche lontano dall’Italia, sul web è bersagliato, anche se solo in modo positivo e non direttamente: “Con i social hanno iniziato a scrivermi: quanto è figo tuo padre, è un mito, un eroe”. Ormai Rocco “è diventato una sorta di brand riconosciuto da tutti e non solo per quell’aspetto. Non mi piace quando mi chiedono come è essere suo figlio, è una domanda che andrebbe rivolta a ogni figlio”.
Ecco perché non seguirà il papà sul set: “Quando papà mollerà mollerò subito anche io, non continuerò a fare quello che fa, anche perché il suo stile non mi piace tantissimo. Il modo in cui fa le riprese, non è quello che farei io. Lo supporto ma quando smette dico basta anche io e lì dovrò capire cosa fare. Al momento stiamo lavorando a una piattaforma educazionale, che si rivolge a chi vuole lavorare nel settore ma, principalmente, agli altri, con un corso dedicato alla sessualità”.