Non sprizza gioia da ogni poro la vittima di questa assurda vicenda avvenuta in provincia di Torino: “Non è facile quando scopri tua moglie a letto con tuo figlio”
In molti si sono chiesti in questi giorni se la storia proposta da primachivasso.it fosse vera o meno: siamo stati tra i primi a segnalarla, in queste ore sono molte le testate che stanno riportando la vicenda; Chivasso è un comune italiano da quasi 27mila abitanti, situato in provincia di Torino e, un uomo di mezza età, ha denunciato di aver scoperto sua moglie e suo figlio a letto insieme. “Io sono spesso fuori per lavoro”, ha spiegato l’uomo, che vuol restare anonimo. “Immagino quanto sia difficile credermi”, aggiunge. Il dolore che prova dentro, il desiderio di non rivelarsi: sono tutti elementi lapalissiani e che non fanno altro che confermare la veridicità della storia.
“Quella sera – mercoledì 26 luglio (ndr) – ero uscito di casa per raggiungere la sede del cantiere”, essendo il manovale di una ditta edilizia. Il luogo si trova “a più di 100 chilometri da casa mia”. Si tratta di un tragitto casa-lavoro abbastanza ricorrente, e che lo costringe a stare molte ore lontano dalla famiglia. “Faccio così in modo da essere puntuale al mattino in cantiere”. Dunque, il suo intento era quello di raggiungere il posto di lavoro di notte per dormire lì ed essere in orario all’indomani. “Una prassi piuttosto comune tra colleghi che abitano lontani”.
Marito trova moglie a letto con suo figlio: ecco chi sono
I protagonisti di questa assurda vicenda sono: Celina Quinones, 37 anni e Joseph Quinones, 44 anni.
La scoperta fatale
Come nel più classico dei film sul genere, l’uomo asserisce di aver scordato “le medicine salvavita che prendo da tempo”. Insomma: una questione che non poteva bypassare. Ha così deciso di fare dietrofront e tornare a casa. “Quando ho parcheggiato sotto casa, ho alzato la testa e li ho visti dal balcone. Lei era mezza nuda e mio figlio con lei”. Essendo estate, è normale riuscire a intravedere dalla strada, visto che in casa i coniugi avevano l’abitudine di lasciare la portafinestra aperta, con sottili tende a riparare la visione. Tuttavia, le immagini erano comunque inequivocabili: “Quando ho urlato sono rientrati in casa e si sono chiusi, impauriti”.
Il resto è noto: “Ero fuori di me e ho allertato il 112”. Quando i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione, lui ha raccontato l’episodio e si è fatto aiutare dai militari per rientrare nell’appartamento. Non avrebbe potuto fare altrimenti: “Si erano chiusi dentro e non aprivano”. Poi: “Ho preso le medicine e me ne sono andato”. Aveva anche affermato che, salendo in ascensore, sentiva urlare i due: “Ci ha scoperti!”.
Come sta oggi la vittima di questo sconcertante episodio?
“Non bene”. D’altronde, si era intuito da subito che la sua reazione non fosse proprio lucidissima: “Adesso vorrei solo impiccarmi al carro ponte del cantiere della nostra azienda”. L’uomo è stato testimone di un vero e proprio incesto avvenuto nella sua famiglia, non si tratta di situazioni che vengono denunciate in maniera ricorrente, ovviamente. Adesso il protagonista infelice della storia ha scelto di vivere nel più possibile anonimato e rifarsi una vita da zero, provando a dimenticare quanto accaduto. Non è facile: “Il paesino è piccolo e la gente mormora”. Il suo lavoro lo confina nella zona in cui la sua azienda prende appalti, prevalentemente a Chivasso e dintorni, quindi sarà molto difficile per lui ricominciare da zero altrove se non cambierà professione. “A questa età, non credo di rimettermi in gioco. Ma ci sto provando, a ripartire”, con il lavoro di sempre, nel luogo di sempre. Un po’ defilato dalla vecchia dimora, ma, come si dice: “Meglio soli che male accompagnati”. Non possiamo che fargli i migliori auguri, sperando che riesca a lasciarsi la storia alle spalle. Nel frattempo, sul web sorge un nuovo dibattito: “L’incesto non è sbagliato”, tuona qualcuno. Ma qui siamo troppo oltre, onestamente…