Ecco come si mangia in un ristorante dello chef turco, ma, soprattutto, ecco quanto si spende: l’esperienza vissuta in prima persona dall’influencer Raffaele Tranchese
Raffaele Tranchese è un tiktoker partenopeo, noto per le sue “gite” fuori porta al fine di scoprire cosa si celi dietro i salatissimi prezzi dei ristoranti stellati: nella sua ricerca non poteva mancare quello dello chef turco Salt Bae e ci ha mostrato quanto si spende nel suo locale. Il racconto è incredibile: “Stavolta mi faccio male”, dice mentre si reca sul posto. Il luogo in questione è il Nusr-Et Steakhouse di Londra. Tranchese mostra tutto il percorso mentre raggiunge lo chef turco e lo fa davanti ai suoi quasi 340mila follower della piattaforma. Il suo account è @ raffaele_tranchese. Non incontra Salt Bae in persona, ovviamente, ma raggiunge il ristorante e… inizia la “festa”.
Come si mangia da Salt Bae?
Il simpatico Raffaele ha ordinato due differenti tipi di carne: una per antipasto e l’altra primo piatto, a cui si aggiunge un purè di patate e una pannocchia “pagata ben 13 euro”. Già ad inizio video il giovane è stupito: inquadra la “cucina a vista” posta direttamente nella sala in cui vengono serviti i clienti, ma resta sorpreso dai prezzi nonostante fosse al corrente di non essere andato a mangiare nel posto più economico di Londra. Tutt’altro. “Ma non pensavo così esagerato!”, esclama. Dice di aver pagato uno dei piatti di carne ben 170 euro, come dimostrerà lo scontrino di fine filmato. Mostra l’assaggio ai suoi fan e la reazione è inevitabile: il cibo è “veramente buono! Si squaglia in bocca”. Vorremmo vedere, diremmo noi. Direbbe l’utenza: “A quei prezzi!”, gli fanno notare i follower, infatti.
La cena va avanti. Ci sono dei difetti, come il fatto che la carne sia un po’ fredda, ma non ha dubbi sulla qualità. I primi problemi cominciano con gli altri piatti: scherza sul purè, non ritenendolo all’altezza di quel prezzo. Poi ridimensiona: “Ovviamente è buonissimo, ma è un po’ più ‘too much’ della carne” nel rapporto qualità/prezzo. Come a dire che il prezzo così alto per un purè – 12 sterline – è comunque senza senso anche dinanzi ad una prelibatezza unica. Ma se finora, tra il serio e il faceto, non ha fatto mancare i complimenti, con la pannocchia non ha dubbi: “15 euro? Non ne vale proprio la pena”.
Il conto: quanto si spende in un ristorante di Salt Bae?
Al di là di tutta la descrizione estetica del locale, con particolare attenzione al bagno, dove ha potuto esprimere sé stesso approfittando della momentanea solitudine, uscendo dagli schemi delle convenienze di un posto simile, quando ritorna al suo posto arriva l’attesissimo momento: Raffaele chiede il conto. Lo mostra tranquillamente, con tutti i prezzi associati al cibo consumato: la valuta è in sterline. Il costo totale di questo “esperimento” è di 449,90 sterline, vale a dire l’equivalente di circa 522 euro. Poi rettifica: “Io non ho preso questo e questo”. Ovvero del sushi e la tempura, cibo tipico della cucina orientale. Un disagio non da poco in un ristorante simile.
Quando arriva il conto effettivo, infatti, il risultato cambia notevolmente, pur restando una spesa salatissima. 391 sterline, l’equivalente di 455 euro: una cena sicuramente proibitiva per molte tasche. Tuttavia il ragazzo ne fa una questione di principio: “Pensate che se volete farlo, lo fate per una vacanza culinaria”. Una riflessione sulle vacanze vere e proprie: invece che pensare di fare una vacanza fisica, “pensiamo” di fare appunto una “gita culinaria”.
Infine la precisazione: “Considerate che abbiamo comunque mangiato in due, quindi sono 220 euro a testa. Ho mangiato veramente tanto, sono pieno”. Il video si conclude con un mare di elogi in favore della cucina dello chef turco. Salt Bae è poco apprezzato per via di tanti motivi: in primis il suo modo di fare eccentrico, a tratti spocchioso, come mostrato durante la sua inopportuna partecipazione alla celebrazione dell’Argentina della Coppa del Mondo; in secundis per il suo successo planetario che secondo molti sarebbe immeritato in quanto dovuto solo alla “trovata” di salare il cibo nel suo originale modo, diventato ormai un marchio di fabbrica e anche il suo cavallo di battaglia per il proprio marketing. E, per amor del vero, lo chef è accusato da ex collaboratori di essere una sorta di despota, un capo “tiranno”.
Eppure… eppure, chi ha provato a mangiare al suo ristorante non può non parlarne bene. E se lo dice un napoletano, che di cucina se ne intende, c’è da credergli. D’altronde la sorpresa sarebbe stata il contrario: immaginate dover mangiare discretamente o mediamente bene in un posto in cui spendi oltre 400 euro. Sarebbe una vera follia. Per ora, prova superata per Salt Bae.