Boom di iscritti in Giappone alle lezione per imparare a sorridere dopo tre anni di Covid e mascherine: impazza la richiesta di “smile coach”
Ritornare a sorridere è in Giappone una questione seria a seguito di anni di lockdown e Covid che hanno sconvolto il paese asiatico. Così si è pensato bene di insegnare come riacquistare il sorriso. A maggio, secondo un sondaggio dell’emittente pubblica nipponica NHK, infatti, ben più della metà dei giapponesi continua a indossare la mascherina. Questo nonostante l’allentamento di misure contro la pandemia.
Non è un mistero che il popolo giapponese abbia sempre avuto, ancor prima della diffusione del Covid, un rapporto “speciale” con le mascherina. Indossarla, oltre a difendersi dall’inquinamento o allergie varie, è anche un segno di rispetto nei confronti delle altre persone. Per evitare di diffondere i propri germi al proprio vicino di posto o di corsia. Gli ultimi dati di diversi sondaggi non hanno preoccupato per l’elevato numero di persone che ancora mantengono la mascherina con le stesse percentuali dei livelli pandemici. Il vero grattacapo per i nipponici, però, è che si sono abituati così tanto ad indossare protezioni sul viso che molti di loro si sono “dimenticati” alcune comuni espressioni facciali. Come, ad esempio, sorridere in pubblico.
Nel mese di marzo il governo del premier Fumio Kishida ha finalmente revocato ogni sorta di raccomandazione di indossare mascherine.
Ed ecco che migliaia di giapponesi hanno assunto dei veri e propri “tutor del sorriso”.
Questi smiling coaches impartiscono lezioni su come muovere correttamente i muscoli facciali per ottenere dei bei sorrisi.
Alcuni degli insoliti insegnanti fanno applicare degli specchi sul viso, allungando i lati della bocca con le dita, per misurare il diametro di ogni sorriso.
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Keiko Kawano, proprietaria di “Smile Education”, ha raccontato al New York Times il boom di richieste. L’aumento degli iscritti ai corsi è quattro volte superiore alla domanda di lezioni, comprese quelle individuali che ammontano a circa 7700 yen (52 euro). Non solo per una questione culturale ma anche come motivo di accoglienza turistica. Visti i dati di nuovo in salita di visitatori stranieri che sono tornati a scegliere il Giappone come meta di viaggio.

“Penso che ci sia una sempre crescente necessità che le persone sorridano.” – Afferma l’intervistata. “Culturalmente, un sorriso significa che non ho una pistola e non sono una minaccia per te.”
Molti giapponesi dopo tre anni di mascherine si sono trovati ad avere espressioni facciali un po’ arrugginite e moltissime persone, come appunto la Kawano, stanno adattando il proprio lavoro alle problematiche post-pandemiche.
Il programma della Kawano, che si svolge in sessioni di 60 minuti in presenza ma anche online, attinge specialmente allo yoga. Le lezioni si concentrano, infatti, sul rafforzamento dei muscoli zigomatici che si occupano di tendere gli angoli della bocca.
Con particolare attenzione ai muscoli orbicolari e la zona delle sopracciglia che, se non adeguatamente allenati, possono portare, quando si ride, a una fronte rugosa.
“Le persone ultimamente non hanno mosso le guance e la bocca sotto la maschera o cercato di sorridere molto.” – Conclude Kawano.