L’ex colosso del noleggio Blockbuster punzecchia Netflix riguardo il blocco della condivisione dell’account

Dopo Amazon, ora anche Blockbuster ironizza su Netflix e sul caso degli account condivisi pubblicando un tweet che sta facendo il giro del web.

La celebre e tanto detestata pratica di condivisione, secondo la piattaforma di streaming con la N rossa, nuocerebbe economicamente al settore. Difatti Netflix si è mossa inserendo la possibilità di aggiungere per la cifra di 4,99 euro utenti extra per ogni account.

Le critiche da parte di centinaia di migliaia di utenti sono scattate già da tempo, da quando infatti si vociferava di impellenti restrizioni e blocchi. Detto, fatto, Netflix ha inviato a ogni utente, qualche giorno fa, una mail con un’inoppugnabile sentenza: “L’account Netflix è destinato a un unico nucleo domestico, ovvero a te e a chi vive con te.”

È piuttosto dilettevole, tuttavia, il fatto che una frase del genere provenga dalla stessa piattaforma che in tempi non sospetti recitava (e ne andava parecchio fiera) la locuzione manifesto “Love is sharing a password”.

Ed è qui che viene il bello.

Qualche giorno fa Amazon si era espresso ironicamente sulla volontà di Netflix di bloccare in tutto il mondo, Italia compresa, la condivisione degli account. Il gigante di Jeff Bezos, infatti, si è preso gioco della piattaforma rivale attraverso uno spassoso e pungente tweet. Il meme in questione, pubblicato da Prime Video UK, mostra l’immagine della pagina di accesso dell’applicazione di Bezos con sei account registrati. E alla domanda “Who’s watching” la geniale replica è l’unione degli stessi account “Everyone-Who-Has-Our-Password” con tanto di emoticon a forma di cuore. Giusto per essere più amabilmente spietati.

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Sulla scia dell’irriverenza, si è espresso recentemente anche un altro (ex) gigante dell’intrattenimento con tweet che si prende gioco della discutibile politica di Netflix.

Ovvero il tanto compianto Blockbuster. La società di David Cook, fallita nel 2013, ha pubblicato su Twitter un’esilarante frase che recita: “Vi rammentiamo cortesemente che quando noleggiavate video da noi, a noi non importava nulla di sapere con chi li condividevate… basta che li restituivate in tempo.”

Una frecciata nemmeno tanto velata al competitor di streaming che ha praticamente contribuito al fallimento di Blockbuster stessa. Dunque, un modo, anche molto intelligente, di far sentire una sorta di vox populi attraverso le parole di uno storico marchio dell’intrattenimento, ormai appartenente al passato.

E per rendere il tutto ancora più deliziosamente surreale, scorrendo tra il catalogo Netflix ci si può imbattere in una sorprendente serie tv, recentemente prodotta e distribuita dalla stessa piattaforma di streaming, che prende il nome di… udite, udite… “Blockbuster”.

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