Anna Pavignano, ex fidanzata di Massimo Troisi, per la prima volta confessa un retroscena sulla storia d’amore avuta con l’attore, scomparso il 4 giugno 1994. Considerato una vera icona, Massimo Troisi, l’attore e regista che con il suo stile unico riusciva a dare vita ai sentimenti sul grande schermo. A trent’anni dalla sua prematura scomparsa, il settimanale Oggi dedica un’intervista esclusiva ad Anna Pavignano, la sceneggiatrice di tutti i suoi film e storica compagna di vita.
Anna Pavignano, ex fidanzata di Massimo Troisi confessa: il racconto
L’ex compagna dell’attore Troisi, ancora oggi sta facendo i conti con la morte del suo amato. “Non ho ancora fatto pace con la morte di Massimo”. “Sposarsi? No. Non era nelle sue corde e, all’epoca, neppure nelle mie. Avevamo stabilito a tavolino di essere una coppia aperta, alla moda…La verità è che abbiamo peccato di arroganza. Ci ritenevamo superiori ai sentimenti “borghesi”, alle convenzioni familiari. Massimo mi raccontava le sue scappatelle e io ero perfino contenta. Mi illudevo di controllare la gelosia. Se guardo il passato, non provo nostalgia”. Nonostante il suo amore per Massimo Troisi, la Pavignano confida un rimpianto. “Non siamo stati capaci di costruire un rapporto istituzionale e di sopportarne il fardello. Era malinconico per tendenza poetica, non per ipocondria. E aveva un principio inderogabile nella sua scala di valori: evitare le responsabilità”.
Il suo più grande rimpianto: “Come ho potuto?”
Durante l’intervista, Anna Pavignano si sofferma sul suo rimpianto più grande: non aver salutato Massimo Troisi alla festa per la fine delle riprese del Postino, a causa di un impegno. “Avrei dovuto salutarlo alla festa per la conclusione del “Postino”. Ebbi un impegno improvviso, diedi forfait. E lo chiamai, per scusarmi. “Che problema, c’è? Ci vediamo al ritorno da Londra, rispose con la consueta bonarietà…Il dolore più grande è stato congedarmi al telefono, come se stesse andando a togliersi l’appendicite. Come ho potuto essere così stupida? Come ho potuto?”.
Com’è morto l’attore napoletano?
Massimo Troisi, sin dalla tenera età, era affetto da una malattia cardiaca che colpiva la valvola mitrale del cuore. Nonostante l’operazione eseguita ad Houston, seguita da una lunga degenza, il problema non era stato debellato. Infatti, durante la lavorazione de ‘Il Postino’, la sua salute aveva iniziato a peggiorare drasticamente. I medici avevano consigliato un trapianto di cuore, ma lui aveva deciso di tornare in Italia per finire il film. Troisi era riuscito nel suo intento, morendo nel sonno a sole 12 ore dall’ultimo ciak. Ancora oggi, l’assenza di Troisi si fa sentire forte e chiara, rimanendo nel cuore di tutti coloro che lo hanno amato, sia sullo schermo sia nella vita reale. La sua capacità di toccare le corde dell’anima attraverso il cinema lo ha reso una leggenda.