Sono genitori da quasi un mese ormai: Loris Karius e Diletta Leotta, naturalmente. Aria è nata lo stesso giorno del compleanno di sua mamma, il destino sembra sorridere alla coppia, anzi, alla neo famiglia. Loris si è concesso un po’ in un’intervista al Corriere della Sera, lui che incarna un po’ l’oggetto del mistero. Questo calciatore milionario che parla poco e sorride molto, un’ombra che ha oscurato tutta l’Italia dei maschietti, invidiosi della sua meravigliosa compagna. “Quando l’ho vista per la prima volta non ho capito più niente. Non dimenticherò mai quella sera”. Il primo incontro, non si dimentica mai. Un po’ come il primo amore.
Oggi è in forza al NewCastle United, Loris è tornato a giocare in Premier dopo quegli scivoloni assurdi in finale di Champions persa contro il Real Madrid, episodi risalenti ormai a qualche anno fa. Una serata che gli ha inevitabilmente condizionato la carriera. Ma tornando all’amore per Diletta, presentatrice sportiva quindi volto vicino al calcio, dopo l’incontro lui ha perso la testa. “Quella sera a Parigi, quando ci siamo incontrati, ho capito di avere di fronte una persona speciale.. Mi è piaciuta al primo sguardo. Tra noi c’è stata una connessione automatica, un’intesa particolare. È bello che abbia pensato subito ai bambini”.
Lavoravano e lavorano nello stesso ramo, ma lui al tempo non sapeva niente di questa bellezza bionda. La curiosità? Neanche Diletta conosceva il portiere: “Non sapevo chi fosse, lei non sapeva chi fossi. Ci siamo piaciuti senza etichette, così come siamo. Non è scontato in un’epoca in cui tra Internet e social le foto rimbalzano ovunque. A noi è successo”. Oggi ha capito una cosa importante: “Diletta è la donna della mia vita, sì. Con lei ho scelto di fare una famiglia. Il nostro piano è stare insieme per il resto delle nostre vite”.
Lui è l’uomo più invidiato d’Italia, e forse non solo. Ma a parte l’indiscutibile fisicità, non può amare Diletta solo per un mero aspetto esteriore: “Ha un carattere solare. Si prende cura di me: quando siamo insieme sto bene”. Il lavoro li costringe ad una relazione a distanza: “Siamo lontani per giorni, non potrei vivere una relazione a distanza se lo fossi. Bisogna avere fiducia l’uno nell’altro. La nostra è una storia sana, non c’è niente che mi preoccupa”. Infine, sulla famiglia allargata: “Mi piace pensare che c’è questo scricciolo – Aria (ndr) – che ha bisogno di me. Se ho una giornata stressante e lei è a casa, mi basta prenderla in braccio e tutto diventa bello. È un dono, con lei riesco a dare il giusto peso alle cose che prima mi sembravano importanti. Mi godo tutto il tempo insieme”. Altri figli in programma? “Mi piacerebbe averne ancora uno o due, ma in futuro. Un piccolo calciatore? Chissà, sarebbe bello”.
