Spuntano nuove rivelazioni dietro alla rottura tra Stefania Pezzopane e Simone Coccia: tra le motivazioni, ci sono anche le pressioni social, “violenze e denunce” che dopo 9 anni non si sono mai placate
Continua il cancan mediatico sulla separazione tra Stefania Pezzopane e Simone Coccia: “Violenza social”. Questa è l’ultima dichiarazione dell’ex senatrice, ospite di Barbara D’Urso ieri a Pomeriggio Cinque. La scorsa settimana è stato Simone a parlare e a mostrarsi senza inibizioni in tutta la sua sofferenza. Le lacrime disperate dell’ex spogliarellista sono, ovviamente, giunte agli occhi dell’ex compagna. Ma, ad oggi, un ritorno di fiamma sembrerebbe escluso.
Le altre motivazioni sulla separazione
Il “copione” non cambia: alla base dell’addio c’è sicuramente il differente stile di vita, simile solo nelle ore in cui gli impegni li tenevano distanti. “Ci siamo lasciati con amore, con molta razionalità e con molto rispetto l’una per l’altro”. La mancata frequentazione quotidiana ha fatto scemare la passione. Ma, pur precisando che “non è stato l’unico motivo della fine dell’amore”, la Pezzopane ha voluto porre l’accento soprattutto sul fatto che l’ex compagno venisse “usato contro” di lei nel suo “impegno politico, in ogni campagna elettorale”. Una condizione invivibile, “era difficile”.
Sono stati nove anni duri, dove l’odio social e le violenze sono stati la costante della relazione. Mai si sono placate dopo tutti questi anni. “Per nove anni abbiamo dovuto affrontare denunce, persone violente sui social, tensione politica che mi costringeva a lavorare il triplo”. Quindi, lavoro che si aggiungeva sul lavoro: una condizione che non poteva continuare, a qualcosa bisognava rinunciare. “Era un dramma, giravano le foto di Simone, il figlio di Simone. Non contava cosa facessi a casa, ma solo il fatto che avessi un uomo diverso”.
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