Il fumettista giapponese è morto a 68 anni: grazie soprattutto a Dragon Ball Toriyama è stato uno degli autori più influenti del fumetto mondiale
Akira Toriyama, uno dei più grandi fumettisti giapponesi, celebre soprattutto per essere l’autore di Dragon Ball, è morto all’età di 68 anni. La sua morte è avvenuta venerdì 1 marzo, a causa di un ematoma subdurale, ed è stata comunicata solo poche ore fa dal suo produttore di manga, Bird Studio. Toriyama era celebre in tutto il mondo per aver creato nel 1984 il manga Dragon Ball. Con 159 milioni di copie vendute, nel febbraio del 2014, è la serie più venduta in Giappone dopo One Piece.
Nacque a Nagoya, nella prefettura di Aichi in Giappone, il 5 aprile del 1955. In svariate interviste rivelò di aver deciso a diventare disegnatore avendo visto, mentre faceva le elementari, La carica dei 101. E proprio grazie a un’illustrazione del cartone Disney vinse un premio d’arte in un concorso locale. Frequentò, dunque, una delle scuole di disegno industriale più prestigiose di Tokyo, la Prefectural Industrial High School, lavorando poi come progettista in un’azienda di Nagoya.
Nel corso degli anni Settanta si dimise e provò a dedicarsi completamente ai manga. Partecipò al concorso per autori dilettanti indetto dalla famosa rivista Weekly Shōnen Jump. Non lo vinse ma ebbe la fortuna di conoscere Kazuhiko Torishima che divenne ben presto suo editore e mentore. Allo stesso concorso, nel 1978, presentò Wonder Island, un’opera sull’aviazione giapponese che vinse il primo premio. E il successo gli permise di iniziare a lavorare per Shōnen Jump che, tuttora, è considerata una delle più longeve case editrici manga del Giappone.
Il successo planetario
Il successo lo raggiunge nel 1981 con Dr. Slump, con il quale nel 1981 vinse il Premio Shōgakukan per il miglior manga shōnen, uno dei più rinomati del settore. Ma il successo planetario lo raggiunse con Dragon Ball, realizzando nel corso degli anni 519 capitoli, in 42 volumi, pubblicati in terra nipponica tra il 1985 e il 1995. In Italia dal 3 aprile 1995 al 18 ottobre 1997 per Star Comics. I suoi volumi hanno venduto nel mondo più di 260 milioni di copie. Dall’opera sono state tratte due anime: la prima, Dragon Ball, mandata in onda dal 1986 al 1989 e la seconda intitolata Dragon Ball Z dal 1989 al 1996. Le serie animate ebbero un successo internazionale così grande che ancora oggi vengono trasmesse dalle tv di tutto il mondo.
Realizzò anche personaggi di alcuni videogiochi di successo tra cui lo storico Chrono Trigger per Super Famicom (il Super Nintendo giapponese), la serie di Dragon Quest, Blue Dragon, Dragon Ball Legends e Dragon Ball Z: Kakarot.
Toriyama non amava particolarmente la luce dei riflettori e, specialmente, apparire in pubblico o in programmi televisivi. Per questo motivo negli anni Ottanta utilizzava l’avatar Robotoriyama, per rappresentare sé stesso nelle interviste e nei suoi manga. Lascia la moglie e due figli. “È con profondo rammarico che annunciamo la sua scomparsa. Sappiamo che aveva ancora diverse opere in fase di produzione con il solito grande entusiasmo.” Si legge in una nota di cordoglio sul sito internet dell’editore Shueisha.
Il ricordo di Eiichiro Oda
Sulla morte del grande autore giapponese si è espresso anche Eiichiro Oda, creatore dell’altrettanto famoso One Piece.
“Se n’è andato troppo presto. Il vuoto lasciato è troppo grande. La tristezza mi travolge quando realizzo che non ti incontrerò mai più. Fin dalla mia infanzia ti ho ammirato. Ricordo il giorno in cui fui chiamato per la prima volta per nome. E il giorno in cui sono tornavo a casa dopo cha hai usato la parola “amici” per noi, ricordo il momento gioioso con Kishimoto-san. Ricordo la nostra ultima conversazione.
Prendendo il testimone da un’epoca in cui leggere i manga era considerato una follia, hai contribuito a creare un’era in cui sia gli adulti che i bambini si divertono con i manga. Ci hai mostrato che i manga possono fare questo, che possono portarci in altri mondi. Sembrava di guardare un eroe che avanzava alla carica. Non solo per gli artisti manga, ma per tutti i creatori che erano bambini durante la serializzazione di Dragon Ball, l’eccitazione e l’ispirazione rimangono radicate. La tua presenza è come un albero gigante.
Per gli artisti manga della nostra generazione che erano sullo stesso palco, le opere di Toriyama diventavano una presenza ancora più grande man mano che ci avvicinavamo. Quasi spaventoso. Ma incontrarti mi ha sempre reso felice. Amiamo Toriyama-sensei fino in fondo.Con rispetto e gratitudine per il ricco mondo creativo di Akira Toriyama-sensei, prego sinceramente per il suo eterno riposo.
Possa il paradiso essere il mondo delizioso che hai immaginato, Sensei.”