La Prima Guerra Mondiale, che durò più di 4 anni, fu uno dei momenti più drammatici per la storia dell’umanità. Tra il 1914 e il 1918, circa 10 milioni di persone, soprattutto ragazzi, morirono sparando ad altri giovani come loro. Quei ragazzi erano tutti uguali e solo degli ordini giunti dall’alto, che non potevano essere discussi, li posero uno contro l’altro. La prova di ciò fu uno dei giorni più memorabili di sempre, ovvero la “tregua di Natale”, quando un gruppo di soldati francesi, inglesi e tedeschi, decisero di fermare la guerra per giocare a calcio.

La tregua di Natale che fermò la guerra

A dicembre 1914 anche il papa si spese per far giungere una tregua in trincea, che però non avvenne. Alla fine, spontaneamente e senza nessun ordine, furono i ragazzi stessi a fermare la guerra e giungere a una tregua di Natale. I fatti avvennero il 25 dicembre 1914 a Ypres, piccola cittadina belga, definita terra di nessuno”. In un lasso di temo quantificabile in poche ore, quei ragazzi che non si conoscevano e si erano uccisi l’uno con l’altro dimostrarono quanto crudele fosse la mattanza a cui erano costretti ad obbedire. Per poche ore il rumore dei brindisi e delle risa, prese il posto di quello delle granate e dei fucili.

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La formazione di Tommy e quella di Fritz

Della partita vera e propria che si giocò durante la tregua di Natale della guerra, si hanno ben poche notizie e anche frammentate. Secondo i più, la partita che si giocò fu tra la formazione di Tommy e quella di Fritz, ovvero tra inglesi e tedeschi. Il risultato? Ignoto anche questo. Leggenda narra che i tedeschi batterono gli inglesi 3 a 2. Ciò che conta però non fu il risultato della partita, quanto quel che il 25 dicembre 1914 dimostrò. Inglesi, francesi, tedeschi; soldati o comandanti; alleati o nemici, più semplicemente un gruppo di ragazzi che solo il destino mise l’uno contro l’altro.

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