Nasce Virtually Impossible Production. Dal 2020 le due aziende sono impegnate nello sviluppare la virtual production.
Nel cinema la virtual production è ormai una realtà capace di coniugare l’esigenza di un alto production-value, fondamentale per il successo di un progetto, con le necessità di ottimizzazione dei costi e pianificazione affidabile.
Dall’incontro di due leader del mercato come EDI Effetti Digitali Italiani ed STS Communication, nasce VIP Virtually Impossible Productions, che fa il suo esordio al MIA Mercato Internazionale Audiovisivo con un set nella Stanza dei Marmi di Palazzo Barberini dal 9 al 13 ottobre per conoscere e provare questa tecnologia, e scoprirne le potenzialità.
«Rappresenteremo con un ledwall di 8×4 metri con specifiche cinematografiche un virtual set ridotto in cui verranno illustrate diverse soluzioni, mostrando come il mondo virtuale e quello reale interagiscono e si compensano tra loro», afferma Alberto Azzola, Managing Director di STS Communication.
Le due società, già riconosciute sul mercato per l’alto livello di professionalità, hanno unito le forze a partire dal 2020 per sviluppare congiuntamente la virtual production ed esplorarne tutte le possibili applicazioni. Dopo circa 3 anni di investimenti in ricerca e sviluppo hanno reso questa tecnica fruibile per tutti, tecnologia più affidabile, zero rischi.
Le dichiarazioni di Francesco Grisi, CEO di EDI Effetti Digitali Italiani
«In questo biennio abbiamo eseguito 5 progetti cinematografici, 6 pubblicitari ed un evento live, tutti con riscontri positivi da parte dei clienti. La professionalità e l’affidabilità di tutto il comparto è riconosciuta con attestati di stima a partire da Seamus McGarvey, direttore della fotografia con 2 nomination agli Oscar. La nostra è una struttura flessibile che si adatterà al mercato in continua crescita e in costante mutazione».
Il vantaggio che offre VIP è che sotto un unico “tetto” si avrà il meglio della tecnologia ed il meglio della parte artistica.
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Le parole di Alberto Azzola
«Saremo in grado sia di fare contenuti, quindi produzioni, che di fare la parte tecnica, quindi realizzare teatri led. La possibilità di portare in teatro di posa infiniti mondi reali o fantastici, unita al totale controllo sulla luce, permettono al regista di esprimere pienamente la propria visione senza scendere a compromessi».
Il quartier generale e gli studi sono alle porte di Milano, ma gli strumenti sono facilmente trasportabili laddove c’è un teatro di posa, e pure in assenza c’è la possibilità di montare ovunque una tensostruttura.
Altro notevole vantaggio è che in teatro di posa non si hanno imprevisti, come agenti atmosferici avversi, rumori, invasioni di campo, e si ottimizzano i costi di viaggio e trasporti di troupe e cast artistico.
«Con la virtual production non si hanno i limiti presentati dall’utilizzo del green screen, perché in quel caso mentre stai girando il contenuto non è stato preparato e non è definitivo, ma viene fatto solo dopo per essere stato finalizzato, col rischio che può non funzionare la sequenza. Il virtual si fa tutto in fase di preproduzione con regista e direttore della fotografia» conclude Grisi .