Lo scrittore ceco Milan Kundera è morto all’età di 94 anni ed è stato uno dei più rappresentativi artisti di fine Novecento
Uno dei più grandi e autorevoli romanzieri di fine Novecento, Milan Kundera, è morto a Parigi, dove viveva dal 1975. Lo scrittore si era trasferito definitivamente nella capitale, ottenendo anche la cittadinanza francese. Aveva 94 anni.
Kundera è nato a Brno nell’allora Cecoslovacchia, il 1 aprile del 1929. Studiò letteratura e musica a Praga e, una volta laureato, tenne dei corsi di letterature comparate. Nel 1968, però si schierò dalla parte della “Primavera di Praga“, un periodo storico di liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchi all’epoca in cui questa era sotto il controllo dell’Unione Sovietica. Per questo motivo Kundera fu costretto a scappare in Francia nel 1975.
Lì scriverà il suo primo grande successo: “Il libro del riso e dell’oblio“. Ma forse il capolavoro per cui viene spesso citato è “L’insostenibile leggerezza dell’essere“. Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1984, ebbe anche una traduzione, come per quelli precedenti, in ceco. Tuttavia, a seguito dei fatti della “Primavera di Praga” non concesse più i diritti di traduzione nella sua lingua madre, preferendo il francese come unico idioma. Perse così anche la cittadinanza ceca.
Passarono circa 17 anni, dunque” prima che il suo capolavoro fosse pubblicato in Repubblica Ceca, quando una casa editrice proprio di Brno, la Atlantis, ottenne i diritti di traduzione nell’ottobre del 2006. Il romanzo si è ambientato a Praga nel 1968 e descrive la vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi nel periodo fra la “Primavera di Praga” e la successiva invasione della Cecoslovacchia da parte del Patto di Varsavia.
Dal romanzo fu tratto un film del 1988 diretto da Philip Kaufman, con Daniel Day-Lewis e Juliette Binoche.