Ospite di Mara Venier a Domenica In, Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, ha raccontato il periodo in cui fu posseduto dal “demone” del gioco d’azzardo ed era arrivato ad un passo dal suicidio. “Un giorno, tornando dal casinò di Venezia, pieno di debiti e di problemi, senza un futuro, vedendo tutto nero davanti a me, mi fermai sul viadotto che divide l’Emilia-Romagna dalla Toscana della vecchia Autostrada del Sole”.

La testa del cantante frullava, ma con gli ingranaggi sbagliati. Era offuscato, accecato dalla negatività. “Parcheggiai la mia Jaguar, scesi e pensai di farla finita”. Poi, un’episodio apparentemente banale che bastò per risvegliarlo “dal torpore e dall’oblio”. Passò un tir “che provocò uno spostamento d’aria”. In testa schioccò quel “click” che lo fece desistere dal compiere l’estremo gesto.

Al contrario, tornò a casa in auto. “A settembre dello stesso anno mi chiamò Gianni Boncompagni per farmi condurre Domenica In con la Fenech proprio in questi studi e da lì ripartì la mia vita”.

Pupo e il gioco d’azzardo: come è nata la dipendenza

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Il cantante è sempre stato un libro aperto e, su quelle pagine, non ha mai lasciato in bianco quella dedicata alla piaga del gioco d’azzardo. Si propone indirettamente come antesignano tra coloro che si impegnano a disincentivare il gioco d’azzardo, raccontando i dettagli lucubri di questo male. “Ebbene, io sono l’esempio che si può uscire da quel tunnel con fatica, con dolore, con tanto aiuto da parte delle persone che ti vogliono bene e ti stimano”.

Questa passione, sfociata in men che non si dica in dipendenza, l’ha assorbita dal papà di Fiorello. Pupo ha cominciato a 14 anni. “Nella sua infinita dolcezza, mio papà era un uomo debole e per anni mia madre Irene è stata disperata perché il marito e il figlio erano finiti tra le grinfie di questo demone”. Alla fine, però, ne è uscito e il bilancio è positivo. Anzi, “ultra-positivo, a prescindere da ciò che potessi prevedere”.

Infatti, Pupo aveva tutti altri progetti. Decisamente meno ottimisti rispetto alla piega che ha preso la sua vita. “Non pensavo di arrivare vivo a questa età. Avevo fatto progetti diversi, quindi la gestione della mia carriera e delle mie risorse economiche era fatta in virtù di una aspettativa di vita fino a 53-54 anni”. Ci sei ancora Pupo, goditela tutta.

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