L’uomo, siciliano di 48 anni, è rimasto coinvolto in un terribile incidente sul lavoro lo scorso 4 agosto
È rimasto attaccato alla vita per oltre due mesi, ma alla fine si è dovuto arrendere: Giovanni Casano, l’operaio siciliano coinvolto in un incidente sul lavoro dopo l’esplosione del motore di una barca a Punta Sottile (Lampedusa), è morto all’età di 48 anni.
La tragedia è avvenuta lo scorso 4 agosto, quando Giovanni, insieme a un collega, era uscito in mare nella zona di Cala Francese per provare l’imbarcazione su incarico dei proprietari. Improvvisamente, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, il motore ha preso fuoco, incendiando la barca.
L’operaio, colpito in pieno dalla deflagrazione, era riuscito a gettarsi in acqua, dove è stato soccorso da un gommone di passaggio.
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Morto Giovanni Casano, l’operaio vittima di un incidente sul lavoro
Casano ha riportato delle ferite su quasi tutto il corpo. Una volta trasferito al Centro Grandi Ustioni dell’ospedale Civico di Palermo, i medici hanno provato a curarlo operando ripetuti trapianti di pelle.
Il 48enne è rimasto ricoverato per due mesi nello stesso reparto dove nelle scorse, nonostante i tentativi di rianimarlo, si è verificato il decesso.
Originario di Lampedusa, dove era conosciuto con il nome di “Lupin“, aveva perso pochi giorni fa il padre, Michele. La notizia della morte del 48enne si è immediatamente diffusa sull’isola e tante persone che conoscevano l’uomo si sono dette dispiaciute. “Hai lottato fino alla fine per sopravvivere. Ci hai lasciato un vuoto immenso, a distanza di una settimana dal nonno – ha scritto sui social la nipote Laura Casano -. Ciao anima bella, possa tu trovare adesso la tua pace, ciao zio”.