“Noi chiediamo ormai da quattro anni di sospendere la catena di appalti e subappalti selvaggi” – la protesta di Frantoianni

Attilio Franzini, 47 anni, è il nome dell’operaio travolto e ucciso dal treno mentre lavorava sulla linea ferroviaria a San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna.
L’uomo, originario di Formia (Latina) era un tecnico specializzato della Salcef, impresa romana che ha in appalto da Rfi alcuni interventi di manutenzione sulle linee ferroviarie.

L’incidente è avvenuto verso le 4.30 di questa mattina, venerdì 4 ottobre.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dalle stesse Ferrovie, al momento dell’investimento l’operaio si sarebbe spostato al di fuori dell’area interessata dalle lavorazioni e dove la circolazione era sospesa.
Tuttavia, la dinamica precisa dell’incidente è al vaglio della Polfer e sono in corso verifiche anche da parte di Rete Ferroviaria Italiana. Ad investire il 46enne è stato un Intercity Roma-Trieste, che è poi potuto ripartire intorno alle 7.30.

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Operaio travolto e ucciso dal treno: “Un copione tristemente scritto”

Nicola Frantoianni, deputato e segretario e leader di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra, ha commentato la tragedia che ha colpito Attilio Franzini, l’operaio travolto da un treno sulla tratta Bologna Venezia.
“Lavorava in una azienda in appalto per conto di Rfi. L’ennesima morte di un lavoratore in appalto, l’ennesimo tragico incidente. Un copione che sembra già tristemente scritto” – si legge sul suo profilo Facebook del deputato.

“In appalto c’erano anche i lavoratori della strage di Brandizzo, e in appalto – prosegue il leader di Sinistra italiana – c’era anche il lavoratore del chiodo che avrebbe paralizzato il traffico ferroviario nazionale qualche giorno fa. Noi chiediamo ormai da quattro anni di sospendere la catena di appalti e subappalti selvaggi. Ora mi auguro che di fronte all’ennesimo dramma si possa aprire una discussione seria” – conclude Frantoianni.

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