Cos’è accaduto la mattina del 25 settembre scorso, quando Roberto Gleboni ha commesso la strage di Nuoro, è ancora al vaglio degli inquirenti. Nei prossimi giorni, quando il 14enne, unico sopravvissuto della famiglia, sarà in grado di percorrere i dolorosi ricordi, verrà ascoltato in forma protetta dagli inquirenti. Giorno dopo giorno, però, il contesto in cui è avvenuta la strage inizia ad assumere contorni sempre più delineati.

Roberto Gleboni e la strage di Nuoro: i risultati dell’autopsia

Roberto Gleboni, infatti, l’uomo che ha commesso la strage di Nuoro, si stava separando dalla moglie. Proprio su di lei, secondo gli inquirenti, si sarebbe accanito il 52enne. Gleboni, morto suicida, ha ucciso la moglie, la figlia di 25 anni, il figlio di 10 anni e il vicino di casa, puntando alla testa. In seguito ai risultati dell’autopsia, però, è emerso che l’unica a ricevere più di un colpo di fucile è stata la moglie, sulla quale Gleboni si è accanito, colpendola 4 volte.

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“Dov’è il mio fratellino?”: le parole del 14enne dal letto d’ospedale

Oltre alle 5 vittime della strage di Nuoro, Gleboni ha tentato di uccidere anche la sua anziana madre e il figlio di 14 anni. Il piccolo, ricoverato in ospedale, è stato operato ad un orecchio ma non è in pericolo di vita. Tuttavia, non sa di essere l’unico superstite della sua famiglia e, drammaticamente, continua a chiedere notizie dei suoi cari. “Dov’è il mio fratellino?”.

“Stamattina a casa urlavano tutti”, sono le uniche parole che al momento ha rivelato agli inquirenti, che stanno ancora tentando di scoprire il movente dietro alla tragedia.

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