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Strage familiare a Nuoro, il movente di Roberto Gleboni

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Nonostante l’apparenza di una vita normale, con una figlia laureata e una famiglia numerosa, le tensioni tra i due coniugi erano note

La strage familiare compiuta da Roberto Gleboni a Nuoro ha lasciato l’intera comunità sotto shock, mentre si cerca un movente. Mercoledì mattina, armato di una pistola calibro 7.65 detenuta legalmente per uso sportivo, Gleboni ha ucciso la moglie Maria Giuseppina Massetti, di 43 anni. Poi la figlia Martina, di 25 anni, e il figlio più giovane Francesco, di soli 10 anni. Ha ferito gravemente il vicino di casa Paolo Sanna, di 69 anni, e altri due membri della famiglia. Sono il figlio di 14 anni, che lotta per la vita, e la madre di 84 anni, Maria Esterina Riccardi. Infine, si è tolto la vita.

Tutto è avvenuto nel giro di mezz’ora, intorno alle 7 del mattino. La sequenza degli eventi è drammatica. Dopo aver sparato alla moglie e alla figlia, Gleboni ha colpito il vicino di casa incontrato per caso mentre scendeva le scale. Poi, ha sparato ai due figli maschi e si è diretto a casa della madre, dove ha compiuto l’ultimo atto della tragedia, suicidandosi in cucina.

Strage familiare a Nuoro, il movente di Roberto Gleboni

La strage, avvenuta nel quartiere di Monte Gurtei, sembra essere stata scatenata da conflitti familiari profondi. Fonti vicine alla famiglia indicano che Gleboni e la moglie erano in procinto di separarsi, e questo potrebbe aver aggravato una situazione già tesa. Nonostante l’apparenza di una vita normale, con una figlia laureata e una famiglia numerosa, le tensioni tra i due coniugi erano note, anche se non erano mai state registrate denunce di violenza domestica.

Alcuni vicini descrivono Gleboni come un uomo tranquillo, mentre altri lo ricordano come autoritario e incline alla collera. C’era una componente di controllo e possessività nel suo comportamento, soprattutto nei confronti della moglie e dei figli. Tuttavia, non c’erano segnali evidenti che potessero far presagire un epilogo così tragico.

Le indagini sono in corso per chiarire i motivi di questo gesto estremo. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi giorni della famiglia, ascoltando le testimonianze di amici e vicini, e sperano di poter parlare con i sopravvissuti una volta che saranno in grado di fornire dettagli utili. Si attendono anche i risultati delle autopsie per ottenere ulteriori elementi su ciò che è accaduto quella mattina.

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