Andrea Feltre aveva solo 15 anni quando nella mattinata di lunedì scorso i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale, dopo 3 giorni d’agonia. A causare il decesso del giovane è stata la mamma, Alessandra Spiazzi, che soffriva di problemi psichici e non stava assumendo i farmaci. La donna, secondo le informazioni al riguardo, ha sparato un colpo in testa al figlio prima di togliersi la vita.

Le parole del papà della vittima

Nella mattinata di ieri, intanto, è stato il papà di Andrea Feltre, morto a 15 anni, a dover firmare i moduli per la donazione degli organi. L’uomo, un vigile del fuoco di Verona, non si da pace per la tragedia. Nonostante gli inevitabili litigi tra un adolescente e i propri genitori, l’uomo ha rivelato che “in casa non c’era malessere”. “Si cade, ma ci si rialza. Non c’era un malessere evidente. Io comunque vado avanti. Lo faccio per Alessandra e per mio figlio”.

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Il cordoglio per la morte di Andrea Feltre

Intanto, in queste ore, in molti stanno commentando la tragica morte del 15enne Andrea Feltre. “Andrea partecipava attivamente alla nostra comunità – dice il parroco don Tosi a L’Arena -. Quand’era con gli scout, consolava i più piccoli nelle sconfitte durante la vita comune. È stato un punto di riferimento per i compagni di reparto e per i capi. Se da una parte, Andrea, affrontava le difficoltà della vita con il coraggio del fuoco, dall’altra sapeva con ironia smontare le tensioni”.

Nella mattinata di martedì, invece, la dirigente dell’Istituto Copernico, frequentato dal 15enne, ha letto una lettera davanti ai compagni di Andrea Feltre. “In momenti come questo, trovare le parole giuste è estremamente difficile. Ma sento il dovere di scrivervi per condividere con voi lo sgomento e lo smarrimento per questa terribile tragedia che ha colpito la nostra comunità scolastica. Andrea era uno dei nostri alunni, vostro compagno, un ragazzo e uno studente brillante. Sarà necessario del tempo, molto tempo, per elaborare quanto è accaduto, poiché l’essere umano è un’entità complessa, capace tanto di grande amore, quanto, purtroppo, di inaudite atrocità”.

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