“La colpa è mia: se non avessi urlato, quel ragazzo sarebbe ancora vivo”
Ha compiuto un gesto eroico, coraggioso, audace, che purtroppo gli è costato la vita: Giacomo Gobbato è morto, dopo essere stato accoltellato a morte per salvare una donna da una rapina.
Carmen, la 50enne di Mestre rapinata da un ragazzo moldavo, non trova pace.
“La colpa è mia. Dovevo stare zitta e non chiedere aiuto” – ha detto al Corriere.
“Quello mi ha preso a pugni, mi ha rubato lo zaino. Ma chi se ne frega – ha proseguito.
“Se non avessi urlato non sarebbe accorso nessuno e quel ragazzo oggi sarebbe ancora vivo“.
Mestre, parla la donna rapinata dall’uomo che ha ucciso Giacomo Gobbato
Carmen è una donna di 50 anni di origini colombiane, che vive a Mestre con il compagno da 25 anni.
I due vivono in un appartamento non molto lontano dal luogo in cui è avvenuto l’omicidio di Giacomo.
La donna ha descritto l’assassino come “un gigante di 1 metro e 90 che mi ha afferrata da dietro tappandomi la bocca e mi ha sferrato tre pugni“.
Si sente in colpa la donna e ci tiene a ringraziare i genitori di Giacomo e tutti i ragazzi del centro sociale Rivolta di Marghera, i quali hanno cercato di consolare Carmen in tutti i modi, nonostante la sofferenza per la scomparsa dell’amico.
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Omicidio Giacomo Gobbato, convalidato l’arresto per il rapinatore killer
Nel frattempo, questa mattina, è stato convalidato l’arresto del cittadino moldavo 37enne, accusato di aver ucciso il 26enne Giacomo Gobbato, oltre ad aver ferito l’amico Sebastiano.
Per l’uomo, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.