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Chiara Jaconis, a lanciare la statuetta che l’ha uccisa sono stati due bambini

chiara jaconis statuetta bambini

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La ricostruzione dell’accaduto è stata confermata dalle telecamere e dalle testimonianze, inclusa quella del fidanzato della vittima

Chiara Jaconis, a lanciare la statuetta che l’ha uccisa sono stati due bambini. La donna, 30 anni, di Padova ma residente a Parigi, ha perso la vita in un tragico incidente mentre passeggiava per i Quartieri Spagnoli di Napoli. Colpita alla testa da una statuetta di elefante in onice caduta da un balcone al terzo piano, i soccorritori hanno immediatamente raggiunto la giovane. Dopo 48 ore di agonia in ospedale, è deceduta. Il fidanzato, che era con lei al momento dell’incidente, ha raccontato di aver visto cadere una bottiglietta poco prima dell’impatto fatale.

Le indagini della polizia, basate sulle immagini delle telecamere di sicurezza della zona, hanno chiarito che a lanciare entrambi gli oggetti – la bottiglietta e la statuetta – sono stati due bambini. La statuetta, del peso di circa due chili, dopo un volo di oltre dieci metri, si è infranta contro l’inferriata di un balcone sottostante, rompendosi. Uno dei pezzi, purtroppo, ha colpito Chiara alla testa, provocando le gravi ferite che ne hanno causato la morte.

Chiara Jaconis, a lanciare la statuetta che l’ha uccisa sono stati due bambini

La ricostruzione dell’accaduto è stata confermata dalle telecamere e dalle testimonianze, inclusa quella del fidanzato della vittima, che aveva notato il lancio di altri oggetti. Nonostante la tragedia, la famiglia di Chiara, e in particolare il padre Gianfranco, ha espresso gratitudine verso il personale medico dell’ospedale del Mare di Napoli, dove la giovane è stata trattata.

In un toccante intervento, il padre ha voluto sottolineare la professionalità e l’umanità del personale sanitario, riconoscendo di aver superato i pregiudizi che nutriva nei confronti della sanità napoletana. Ha ringraziato pubblicamente i medici e gli infermieri, elogiandoli per il loro impegno e la loro umanità. Le sue parole hanno commosso molti, evidenziando come la tragedia abbia toccato profondamente anche la comunità locale.

Nel frattempo, il luogo dell’incidente, situato nel cuore dei Quartieri Spagnoli, è diventato meta di pellegrinaggi silenziosi. Fiori e omaggi vengono lasciati da persone comuni e passanti, un segno di solidarietà e rispetto per una giovane vita spezzata in circostanze così tragiche.

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