Il procuratore Alfonso D’Avino ha precisato che i genitori della giovane e il padre del bambino, suo coetaneo, sono estranei alla vicenda

Chiara Petrolini incastrata dalle ricerche online: digitava “Come abortire un secondo figlio”. Continuano a emergere dettagli inquietanti sulla vicenda della 22enne. Petrolini è indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere dopo il ritrovamento di un neonato sepolto nel giardino della sua abitazione a Traversetolo. A incastrarla una serie di ricerche online. Tra queste, la più significativa è «come abortire un secondo figlio». Questo dettaglio ha spinto gli investigatori a sospettare l’esistenza di un secondo neonato sepolto, poi effettivamente rinvenuto nello stesso giardino. Le indagini si sono intensificate dopo il ritrovamento del primo corpo, a seguito del sequestro del telefono e del computer della giovane.

Le ricerche effettuate da Petrolini su Google, tra cui «come partorire il secondo figlio», hanno portato gli inquirenti a pensare che la giovane avesse partorito un altro bambino, circa un anno fa, a un’età gestazionale di 40 settimane. Sebbene sul corpo non sia ancora stato effettuato l’esame del DNA, i dettagli delle ricerche sembrano confermare questa ipotesi. La scoperta delle ricerche online ha rappresentato un punto di svolta per l’inchiesta. Si è arrivati così alla macabra scoperta del secondo cadavere, che era rimasto sepolto per oltre un anno.

Chiara Petrolini incastrata dalle ricerche online: digitava “Come abortire un secondo figlio”

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In un comunicato, il procuratore Alfonso D’Avino ha precisato che i genitori della giovane e il padre del bambino, suo coetaneo, sono del tutto estranei alla vicenda. «Nessuno – al di fuori della ragazza – era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né il padre del bambino, né amiche o amici», ha dichiarato il procuratore, aggiungendo che la gravidanza di Chiara non è stata seguita da alcuna figura professionale, né da un medico né da un ginecologo.

La giovane ha gestito l’intera situazione da sola, senza assistenza medica. Ha dato alla luce i bambini nella sua abitazione, lontano da qualsiasi contesto ospedaliero o sanitario. Il parto, infatti, sarebbe avvenuto in totale solitudine, senza la presenza di nessuno, un dettaglio che rende la vicenda ancora più inquietante e complessa.

Le indagini sono in corso e puntano a far luce su tutti gli aspetti della vicenda, in attesa di ulteriori esami tecnico-legali che confermino l’identità del secondo neonato e forniscano altri elementi utili alla ricostruzione degli eventi.

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