L’accusato, che ha risposto alle domande degli inquirenti e del pm del Tribunale per i minorenni, è ora indagato per omicidio

Bologna, il 16enne che ha ucciso un coetaneo: “Volevo che sapessero che non avevo paura di loro”. Queste le prime parole del giovane, davanti ai poliziotti, dopo la rissa finita nel sangue. I fatti a Bologna, nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 settembre. Nonostante non conoscesse direttamente la vittima, il ragazzo ha spiegato di essere stato preso di mira per due anni da un gruppo di amici del ragazzo ucciso, una persecuzione che avrebbe generato una crescente tensione e sfociato in un litigio violento in via Piave.

Durante la rissa, il 16enne ha colpito al cuore la vittima, che è morta poco dopo all’Ospedale Maggiore, mentre un altro adolescente, di origine bengalese, è rimasto ferito. L’accusato, che ha risposto alle domande degli inquirenti e del pm del Tribunale per i minorenni, è ora indagato per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di arma, ma ha dichiarato di non aver avuto l’intenzione di uccidere. È emerso inoltre che i genitori del giovane avevano già denunciato in passato alcuni membri del gruppo per episodi di bullismo, inclusa la vittima bengalese ferita.

Bologna, il 16enne che ha ucciso un coetaneo: “Volevo sapessero che non avevo paura di loro”

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I genitori del ragazzo ucciso hanno parlato del tragico evento, raccontando che il loro figlio era uscito dopo aver cenato con il nonno, per poi essere raggiunti da una telefonata che li informava della ferita. Quando sono arrivati in via Piave, lo hanno visto già sull’ambulanza. La madre ha ribadito che il giovane “ha solo cercato di difendere un amico”.

L’udienza di convalida del fermo del 16enne è fissata per oggi, mentre l’autopsia sul corpo della vittima potrebbe chiarire ulteriori dettagli sulla dinamica del delitto.

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