Continua ad essere considerata “una strage senza movente” quella avvenuta tra sabato e domenica scorsa a Paderno Dugnano. Nella notte dello scorso weekend, infatti, il 17enne Riccardo ha ucciso prima il fratellino 12enne, poi mamma Daniela e infine papà Fabio. “Anche lui non si da una spiegazione, ha parlato di un malessere”, ha rivelato la pm Sabrina Ditaranto.

17enne uccide mamma, papà e fratellino: la chiamata al 112

In queste ore, tra l’altro, è stata diffusa anche la conversazione tra il 17enne e il 112 negli istanti successivi alla strage. “Mio padre ha accoltellato mia madre e il mio fratellino”, dice all’operatore, che poi gli chiede: “Sono ancora vivi?”. E lui: “No sono tutti morti, neanche mio padre è vivo, l’ho ucciso io”. Nelle ore successive, però, il 17enne che ha ucciso mamma, papà e fratellino ha rivelato di aver pianificato la chiamata in modo differente. “Volevo raccontare che era stata mamma a uccidere papà e mio fratello, poi avrei confessato di averla colpita con il coltello”.

Potrebbe interessarti anche: 80enne ucciso da una baby gang mentre porta a spasso il cane: fermati 5 ragazzi

“Voglio vedere nonno”: le richieste del reo confesso dal carcere

La strage avvenuta a Paderno, in cui il 17enne ha ucciso la mamma, il papà e il fratellino, tuttavia, ha ancora troppe domande senza risposta. “Vivevo questo disagio, un’angoscia esistenziale – dice il giovane recluso ma non pensavo di arrivare a uccidere. Non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo. Però non volevo farli soffrire, mi sentivo oppresso dalla mia famiglia. Sono rimasto sveglio, ho aspettato che tutti si addormentassero; sono sceso in cucina e ho preso il coltello. Volevo sentirmi libero”.

Il reo confesso, da due giorni recluso in carcere, ha anche espresso i primi desideri: “Voglio vedere nonno”, avrebbe rivelato. Anche la coppia di nonni, tra l’altro, nonostante il dolore, non ha intenzione di abbandonare il nipote. “Provano molta pena e compassione per lui”. Tuttavia, l’incontro potrà avvenire solo in seguito all’udienza di convalida dell’arresto.

Continua a leggere su Chronist.it