Si chiama Moussa Sangare, rapper 30enne, il killer che nella notte di un mese fa uccise a coltellate Sharon Verzeni. Agli inquirenti, il killer avrebbe inizialmente rivelato di aver commesso l’omicidio senza nessun motivo reale. In queste ore, però, Sangare ha ripercorso in maniera più dettagliata quella notte del 30 luglio scorso, quando accoltellò a morte la giovane.
Moussa Sangare, le parole del killer di Sharon Verzeni
La sera del 30 luglio, Moussa Sangare accoltellò a morte Sharon. L’uomo ha rivelato di essere stato con gli amici nel centro di Terno d’Isola. Poi, però, colpito da un raptus omicida, sarebbe tornato a casa “a prendere i coltelli, sentivo una sensazione… dovevo eliminare qualcuno”. Nei minuti successivi, infatti, vagabondando in strada, Sangare ha incrociato svariate papabili vittime. Tra cui due ragazzi di 15 e 16 anni, fuggiti in seguito alle minacce del 30enne.
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“Perché, perché, continuava a dire lei”
Infine, però, Moussa Sangare intorno alle 00:50 ha incrociato Sharon Verzeni, che camminava sola in strada. “Ho visto questa ragazza che camminava guardando le stelle e ascoltando la musica. Dentro di me ho sentito un feeling”; ha confessato il killer. “Prima di colpirla l’ho afferrata per un braccio e le ho detto: Scusa per quello che sta per succedere”. Infine, il killer ha inferto alla vittima 4 fendenti, uno verso il cuore, rimbalzato sulle costole e 3, mortali, alla schiena. “Perché, perché, continuava a dire lei”, ha concluso il killer che ha ucciso la 34enne rea solo di essersi trovata nel posto sbagliato, al momento sbagliato.