Il brigatista aveva partecipato al sequestro dell’ingegnere navale Pietro Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977

Leonardo Bertulazzi, ex membro delle Brigate Rosse, è stato arrestato in Argentina: era latitante dal 1980.
L’uomo dovrà scontare 27 anni per sequestro di persona, associazione sovversiva, banda armata e altri reati.
Inoltre, a seguito della revoca dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004, Bertulazzi verrà estradato in Italia. Nella giornata di ieri, giovedì 29 agosto, la Polizia argentina ha eseguito la misura restrittiva insieme all’Intelligence italiana e a dirigenti e operatori delle forze di polizia in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, che si trovavano a Buenos Aires già da alcune settimane.


Il brigatista era già stato arrestato nel 2002 sempre nella capitale argentina, alla fine di una complessa attività di indagine condotta insieme alle forze dell’ordine italiane e all’Interpol.
Tuttavia, era stato rilasciato qualche mese dopo.

Chi è Leonardo Bertulazzi, il brigatista arrestato in Argentina

Bertulazzi faceva parte della colonna genovese delle Brigate Rosse con il nome di battaglia “Stefano”.
Tra gli altri reati di cui si è reso colpevole, il più famoso è la partecipazione al sequestro dell’ingegnere navale Pietro Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977.
Infatti, il sequestro era finalizzato a ottenere denaro per sovvenzionare l’attività terroristica. Una parte del riscatto richiesto, 50 milioni di lire, venne utilizzata per l’acquisto dell’appartamento di via Montalcini 8 a Roma. Proprio lì venne tenuto prigioniero Aldo Moro per il periodo del suo sequestro.

Il sequestro dell’ingegner Costa

Dunque, il 12 Gennaio 1977 alle 19.30 Pietro Costa, 42 anni, spostato e padre di due figli, membro di una tra le più ricche famiglie di armatori genovesi viene sequestrato vicino alla sua casa di Castelletto.
Due uomini armati lo afferrarono e spinsero nell’abitacolo di una Fiat 132.
Inizialmente venne richiesto un riscatto di 10 miliardi di lire. Poi, però, la trattativa con la famiglia Costa porterà al ridimensionamento della richiesta a un miliardo e cinquecento milioni di lire.
Il pagamento fu portato a termine a Roma, nel parco di Villa Sciarra, il 26 marzo.
Costa verrà rilasciato all’alba del 4 aprile, legato mani e piedi in salita San Bersezio.

Arrestato brigatista, Meloni: “Grazie alle autorità argentine”

Anche Giorgia Meloni, attraverso una nota di Palazzo Chigi, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’arresto del brigatista.
Esprimo profondo apprezzamento alle Autorità argentine per aver eseguito l’arresto di Leonardo Bertulazzi, già condannato in Italia a 27 anni di carcere per reati di terrorismo, a seguito della revoca dello status di rifugiato da parte della Commissione per i Rifugiati argentina” – si legge nel comunicato.
“L’arresto del latitante membro delle Brigate Rosse è stato reso possibile da un’intensa e proficua collaborazione tra le Autorità giudiziarie italiane, argentine e Interpol” – conclude la nota.

Continua a leggere su Chronist.it