Sono drammatiche le prime ricostruzione del terribile incidente avvenuto nella mattinata di domenica a Giugliano, in provincia di Napoli. Una Smart a due posti, ma con quattro persone a bordo, infatti, si è ribaltata. A morire è stata la piccola Michelle Volpe, di 8 anni. Nell’auto con lei, al momento dello schianto, c’erano il compagno della mamma, appena uscito di prigione, la mamma e sua sorella, seduta nel bagagliaio dell’auto. La vettura, inoltre, era sprovvista di assicurazione e l’uomo alla guida, Francesco D’Alterio, non aveva mai conseguito la patente di guida.

Il compagno e la mamma della vittima rifiutano di collaborare

A pochi giorni dalla morte di Michelle Volpe, sia la mamma che il compagno della donna rifiutano di collaborare alle indagini. D’Alterio, che era stato scarcerato appena il giorno prima, è tornato in galera. La mamma della vittima, Anna Boscaglia, invece, oltre a non rispondere alle domande degli inquirenti, non si è presentata all’ospedale di Pozzuoli, dove ad attenderla c’era un chirurgo maxillofacciale.

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La ricostruzione dell’incidente in cui è morta la piccola Michelle Volpe

A due giorni dalla tragica morte di Michelle Volpe, di appena 8 anni, gli inquirenti hanno tentato di ricostruire la dinamica dell’incidente. A causare lo schianto della Smart, infatti, sarebbe stata una somma di errori: la velocità, l’umidità del manto stradale e l’instabilità del veicolo, che omologato per 2, conteneva 4 persone. Gli inquirenti, inoltre, non escludono che proprio la giovane vittima possa aver salvato la vita alla mamma, che era senza cintura. Michelle, infatti, potrebbe aver attutito l’urto della mamma, come una sorta di airbag umano. Nello schianto, inoltre, è rimasta ferita anche la 16enne sorella della vittima, che si trovava nel baule dell’auto. La ragazzina avrebbe riportato diverse fratture.

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