La giovane mamma è venuta a mancare il 15 agosto a Tirana, in Albania
Avrebbe dovuto trascorrere due settimane di vacanza, ma una improvvisa tragedia le ha spezzato la vita: Alessia Vidotto, 38 anni, è morta a Tirana, in Albania, dopo aver contratto il Covid.
“Alessia stava bene: il virus le ha infettato il cuore” – ha dichiarato ancora sotto shock la mamma della 38enne originaria di Mussoi, frazione di Belluno.
La donna, che si trovava in vacanza con suo marito e suo figlio, sarebbe deceduta nel giro di pochi giorni per una miocardite fulminante. Si tratta di una grave infiammazione del miocardio che, nella fase più acuta, può portare al collasso. In alcuni casi, questa patologia, solitamente causata da infezioni, malattie sistemiche o esposizioni a farmaci e tossine, arriva a richiedere un trapianto di cuore.
In questo caso, stando a quanto appreso dalla famiglia, i medici non avrebbero avuto dubbi nell’attribuire la miocardite direttamente al Covid.
La vacanza, poi il raffreddore, poi la morte: shock per la morte di Alessia
Come detto, Alessia avrebbe dovuto trascorrere due settimane di vacanza in Albania, terra natìa di suo marito. Invece per quello che sembrava essere un raffreddore, poi un’influenza, poi il Covid, poi un’infiammazione ai polmoni e infine una patologia molto più grave, si è trovata a passare da una barella del reparto Rianimazione malattie infettive a un’altra in Cardiologia, trasportata improvvisamente come nel peggiore degli incubi dalla località marittima di Valona, all’ospedale di Tirana.
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Il peggioramento delle condizioni
Elga, la mamma di Alessia, ha assistito al crollo delle sue condizioni di salute senza poter far altro che consigliarle di farsi visitare. Quando ha compreso la gravità delle sue condizioni, è riuscita a raggiungerla prima dell’ora fatale.
“Alessia si era presa quella che sembrava essere soltanto un’influenza. Le solite cose: mal di gola, febbre a temperature normali, naso chiuso. Era una ragazza serena, spensierata, non si preoccupava mai per queste cose. Il lunedì successivo però non mostrava segni di miglioramento, anzi era sempre più stanca, debole, spossata. Martedì si è decisa a chiamare la guardia medica, che subito dopo la visita le ha fatto una flebo per reidratarla. Il medico le ha detto di farsi ricoverare subito e così ha fatto. Martedì sera si è sottoposta a tutte le analisi: aveva il Covid”.
“Il Covid le ha colpito cuore e polmoni”
Da martedì sera, quindi dal 13 agosto, l’infezione di Alessia sarebbe peggiorata rapidamente.
“Secondo i medici – e non abbiamo motivo di dubitare delle loro parole – il virus avrebbe colpito i polmoni e poi avrebbe contagiato il cuore. Mia figlia è sempre stata serena in questi giorni. Non si è resa conto probabilmente di ciò che stava per succedere. “È solo Covid” avrà detto tra sé e sé quando non potevamo avvicinarci a lei. Mercoledì sera mi ha mandato una fotografia nella quale salutava con la mano. Il giorno dopo sono riuscita ad arrivare in tempo per salutarla un’ultima volta. Giovedì mattina Alessia si è aggravata ulteriormente ed è spirata”.
Tuttavia, secondo la mamma della vittima, i medici non hanno alcuna responsabilità. Anzi, “l’assistenza è stata rapidissima. È stata assolutamente seguita nel migliori dei modi”.
Il ricordo di Alessia, morta per Covid in Albania: “Non si arrabbiava mai”
“Mia figlia era una persona molto solare. Non si agitava, non si arrabbiava mai. Aveva il potere di rendere sereno ogni ambiente in cui entrava. Anche in famiglia non era mai polemica, metteva armonia dove passava. È la stessa cosa che mi hanno detto di lei i suoi colleghi d’ufficio alla Marcolin. Era lì con il suo compagno e con il loro figlio” – ha ricordato la mamma.
La salma della 38enne è tornata a casa, nel bellunese, soltanto il 23 agosto, con tutte le precauzioni che il Covid impone.