Oggi, 26 agosto, ricorre il 14esimo anniversario dalla scomparsa della 15enne di Avetrana
Quello di Sarah Scazzi è stato forse il delitto più famoso e discusso della storia recente della cronaca nera italiana: probabilmente a causa delle circostanze misteriose o per le crudeli modalità di esecuzione, o magari per l’affinità tra vittima e carnefici.
Oggi, 26 agosto, sono passati esattamente 14 anni da quando quella innocente ragazzina di 15 anni scomparve da Avetrana.
Claudio Scazzi, fratello di Sarah, ha parlato in una lunga intervista a Fanpage.it, ripercorrendo questi anni di sofferenza.
“Sono stati anni molto lunghi, difficili, le perdite non si assorbono mai del tutto. Diciamo che si può convivere. Le emozioni sono state altalenanti, sono cambiate col tempo. All’inizio c’era sgomento, era tutto molto complesso, poi è iniziato il processo e lì sono arrivati anche i colpi di scena” – ha detto l’uomo.
L’omicidio di Sarah Scazzi
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la ragazza fu uccisa proprio quel 26 agosto dentro casa Misseri, strangolata dalla cugina Sabrina e dalla zia, Cosima Serrano, sorella della madre, con la complicità dello zio, Michele Misseri, che acconsentì a far sparire il suo corpo.
Nel 2017, la Corte di Cassazione ha confermato le condanne all’ergastolo per le due donne, mentre l’uomo è uscito dal carcere lo scorso 11 febbraio.
Lo zio della vittima ha scontato la condanna a 8 anni di reclusione per la soppressione del cadavere della nipote e inquinamento di prove.
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Il fratello di Sarah: “Impossibile passare oltre”
Per la famiglia Scazzi, sono stati anni lunghi e pieni di sofferenza.
“Quando si perde un familiare non si riesce completamente a passare oltre. Diciamo che si può convivere. Per me il modo per andare avanti è stato questo: impegnarmi in determinate cose, essere una persona seria per onorare chi non c’è più” – ha affermato Claudio.
Inoltre, il dolore per la perdita della sorella è stato incrementato dal fatto di vivere sotto i riflettori, costantemente assediati dalla stampa.
“C’è chi è bravo a cercare di trasmettere le emozioni, le sensazioni, ma secondo me anche il più bravo al mondo non è in grado di farlo fin in fondo. Ti lascia delle cose che sono uniche. Le emozioni sono state sicuramente altalenanti, sono cambiate col tempo. All’inizio c’era sgomento, era tutto molto complesso, poi è iniziato il processo con i suoi colpi di scena” – ha proseguito il fratello della 15enne.
I momenti topici del processo
In particolare, ricorda Claudio Scazzi, ci sono stati dei momenti di grande clamore, soprattutto durante i processi. Come ad esempio, “la richiesta di remissione, che si fa rarissimamente, per motivi di ordine pubblico. Fu avanzata dalla difesa degli imputati che chiedevano in altre parole di spostare il procedimento da Taranto a Vasto perché qui c’era un clima pesante, il processo era diventato troppo mediatico. Quello è stato un colpo di scena. La richiesta fu presentata durante l’udienza preliminare dove sono ammesse solo le parti e fu un momento particolare, dove i giudici andarono in camera di consiglio immediato, e il tutto durò qualche ora. Fu un momento di grandissimo sgomento, non se l’aspettava nessuno”.
“Momenti topici sono state le testimonianze di Cosima, Sabrina e Michele, sentire dal vivo le voci di quelle persone che avevano commesso il reato e cercavano di difendersi. Sono diverse le frasi che mi sono rimaste impresse”.
Il fratello di Sarah Scazzi: “Non ho più rivisto Michele Misseri”
Come detto, Michele Misseri, dopo la condanna, è tornato ad Avetrana, ma Claudio non ha più avuto contatti con lo zio.
“Non l’ho più rivisto” – ha dichiarato. “È tornato in libertà, ne hanno parlato tutti, ma era un fatto prevedibile, il calcolo della pena era quello. Michele ha cambiato circa 8 versioni, a volte con dettagli importanti, altre con dettagli insignificanti. Per me vale quello che si è detto nel processo. Chi ha seguito l’iter sa le motivazioni che ci sono state. Io, essendo a conoscenza di tutto, ho sempre giudicato la persona in primis e poi quello che dice”.
“Catapultato in un mondo differente”: il ricordo di quel giorno
Inoltre, Claudio ha ricordato cosa è accaduto quel maledetto giorno di 14 anni fa.
“Ero appena rientrato a lavoro, ero stato in ferie in Puglia fino al 24 agosto. Avevo lavorato di notte, il mio turno finì verso le 7, feci colazione e andai a dormire, poi mi chiamò mia madre di pomeriggio dicendo che Sarah non si trovava e mi chiese se mi avesse contattato sul telefonino per dirmi se fosse successo qualcosa. Dal nulla fui catapultato in un mondo differente“.
“Sarah sarebbe diventata una donna dai sani principi”
Infine, il fratello di Sarah ha parlato di com’era sua sorella e di come sarebbe diventata.
“Sarah era una ragazza bella, soprattutto con un carattere bello. Sarebbe diventata una donna con principi sani, apprezzabile e valida nella vita come lo sono voluto diventare io. Mi rimangono i ricordi di momenti di divertimento, come andare al mare insieme, e gli oggetti, come i peluche e i diari, cose che usava in maniera giornaliera e che ho con me qui a Milano”.
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