La Procura di Trani ha aperto un fascicolo per far luce sul caso

Una morte prematura che ha sconvolto l’intera comunità di Barletta: una ragazza pugliese, al termine della gravidanza, si è recata in ospedale lamentando forti dolori riconducibili all’imminente travaglio.
Dopo una visita da parte del ginecologo di turno, tuttavia, la donna è stata rimandata a casa con la prescrizione di assumere olio di ricino, un rimedio tradizionalmente impiegato per stimolare il parto. Poco dopo essere tornata nella sua abitazione, le condizioni della donna si sono ulteriormente aggravate. Una volta tornata di nuovo in ospedale, i medici hanno tristemente constatato che il battito del bimbo non era più presente.

Olio di ricino per una donna in gravidanza: la Procura apre un fascicolo

I genitori, sconvolti dalla vicenda, hanno immediatamente sporto denuncia per chiarire se sia stata negligenza o errore da parte del personale dell’ospedale.
Dunque, La Procura della Repubblica di Trani ha aperto un fascicolo per fare piena luce sul decesso del neonato, avvenuto lo scorso 9 agosto. L’inchiesta della Procura mira a chiarire le circostanze che hanno portato al decesso del bimbo, valutando l’operato del ginecologo e del resto dello staff medico che ha assistito la donna.

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Il ginecologo indagato per “responsabilità colposa in ambito sanitario”

Attualmente, come atto dovuto, il ginecologo risulta iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di responsabilità colposa in ambito sanitario. Questo provvedimento costituisce un passaggio procedurale necessario per permettere lo svolgimento delle indagini, che si concentreranno sulla ricostruzione dettagliata degli eventi e sulla verifica del rispetto dei protocolli medici. Anche la direzione generale della Asl Bat (Barletta-Andria-Trani) ha avviato “una indagine interna” e programmato l’ascolto “del personale coinvolto”. L’autopsia è stata eseguita nei giorni scorsi ma serviranno ulteriori accertamenti per chiarire la causa del decesso.

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