L’episodio alcuni mesi fa: è deceduta per una reazione allergica dopo aver cenato in un ristorante nella struttura
Donna muore in un parco divertimenti Disney, nessun risarcimento: il motivo è assurdo. Jeffrey J. Piccolo ha avviato una causa contro Disney Parks and Resorts in seguito alla morte della moglie Kanokporn Tangsuan. La donna è deceduta per una reazione allergica dopo aver cenato al Raglan Road Irish Pub and Restaurant, situato nel parco Disney World di Orlando, in Florida. Nonostante le ripetute rassicurazioni del personale del ristorante sulla sicurezza del cibo per la donna, che soffriva di gravi allergie alimentari, Tangsuan ha avuto una reazione letale e successivamente è morta in ospedale.
Piccolo ha chiesto un risarcimento di 50mila dollari per negligenza a Disney e al ristorante. Tuttavia, Disney si è difesa sostenendo che non può essere citata in giudizio, in quanto il ristorante non è né di proprietà né gestito direttamente dall’azienda. Ma c’è di più.
Donna muore in un parco divertimenti Disney, nessun risarcimento: l’assurdo motivo
Un portavoce ha spiegato: «Siamo profondamente addolorati per la perdita della famiglia e comprendiamo il loro dolore. Dato che questo ristorante non è né di proprietà né gestito dalla Disney, ci stiamo semplicemente difendendo dal tentativo dell’avvocato del querelante di includerci nella loro causa contro il ristorante». L’azienda ha presentato una opposizione alla richiesta di Piccolo, che l’ha citata in giudizio, sostenendo che l’uomo ha accettato termini e condizioni di utilizzo, sia di Disney+ sia di Walt Disney Parks al momento dell’acquisto dei biglietti, in cui è specificato che «qualsiasi controversia tra noi, fatta eccezione per le piccole rivendicazioni, è soggetta a una rinuncia all’azione collettiva e deve essere risolta tramite arbitrato vincolante individuale».
Gli avvocati di Piccolo hanno già presentato una replica: «L’idea che i termini concordati da un consumatore al momento della creazione di un account di prova gratuito Disney+ possano precludere per sempre il diritto di tale consumatore a un processo con giuria in qualsiasi controversia è scandalosamente irragionevole e ingiusta», chiedendo al tribunale di rifiutare l’arbitrato.
