Cristian Trapani aveva solo 7 anni quando lo scorso 6 aprile è morto all’ospedale Civico di Palermo, in seguito a una serie di operazioni al cuore. In questi giorni, dopo mesi di dolore, i genitori del bimbo hanno deciso di denunciare quanto avvenuto nella struttura sanitaria. “Nel momento della morte del nostro bimbo di 7 anni non era presente neanche il medico di guardia, solo un infermiere. A confortarci solo la donna delle pulizie che piangeva insieme a noi”. Tali parole hanno spinto la direzione dell’ospedale ad aprire un’inchiesta interna.

La denuncia dei genitori di Cristian Trapani, morto all’ospedale di Palermo

Nei giorni scorsi, infatti, i genitori del piccolo Cristian Trapani, morto all’ospedale di Palermo, hanno scelto di inviare una lettera di denuncia a “Repubblica”. Il loro grido di dolore è stato udito da molti, tanto da spingere la direzione dell’ospedale ad aprire un’inchiesta. Cristian, infatti, era affetto da una cardiopatia, ma le sue condizioni erano considerate buone. In seguito ad un intervento andato male che ne ha causati altri 3, tuttavia, il piccolo è deceduto.

Qualcuno dovrà spiegarci come un bambino entra in ospedale in buone condizioni per un intervento ed invece viene sottoposto a 3 interventi, 4 cateterismi, un numero elevatissimo di drenaggi ed alla fine, dopo 5 mesi di indicibili sofferenze, muore. Ma a noi – raccontano i genitori – interessa riportare la nostra drammatica esperienza perché ciò non accada più ad altre ignare famiglie ed ai loro innocenti figli”.

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La drammatica esperienza del ricovero e la morte del bimbo

Ci siamo trovati catapultati in una realtà che non pensavamo potesse esistere. Una divisione con pochi pazienti, con un personale medico ed infermieristico spesso disattento, poco professionale”, raccontano i genitori di Cristian Trapani, morto in ospedale. “Eravamo noi genitori a dovere chiamare gli infermieri che riposavano in un’altra stanza. Per tutta la durata del ricovero il personale medico è stato assente. Nessuno ci ha spiegato il tipo di intervento a cui nostro figlio doveva essere sottoposto ed i rischi a cui andava incontro. Alla fine dell’intervento nessun chirurgo è venuto a parlare con noi e ad informarci. Sembrerà strano, ma ad oggi non sappiamo neanche chi ha operato nostro figlio”.

Infine, il drammatico momento della morte in ospedale di Cristian Trapani. “Abbiamo dovuto ricomporre e vestire noi il corpicino di nostro figlio che volevano mettere nudo in un sacco per trasferirlo in sala mortuaria. Non hanno avuto neanche rispetto per il cadavere. A confortarci solo la donna delle pulizie che piangeva insieme a noi. Possiamo affermare che nella cardiochirurgia di Palermo abbiamo visto tanta disumanità – aggiungono i genitori di Cristian -. Sappiamo che ci accuseranno di essere incattiviti dal dolore per la perdita di nostro figlio. Ma non è così”.

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