La morte della 20enne Linda Zennaro, avvenuta durante la Festa del Redentore a Venezia, ha ancora troppi punti interrogativi che solo l’autopsia potrà chiarire. La giovane, infatti, nella notte tra sabato e domenica scorsa si è tuffata in mare durante i fuochi d’artificio. Con lei c’era anche il fidanzato 28enne che ora non si da pace. “Rideva e scherzava, poi il silenzio”. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti ci sarebbe un malore improvviso ma anche un eventuale urto contro gli scogli.

Chi era Linda Zennaro, la 20enne morta annegata a Venezia

Aveva un sorriso contagioso, un’allegria che coinvolgeva. Ho perso il mio unico punto di forza. Di lei scrivete solo cose belle, vi scongiuro. Di lei dite tutto il bene che potete. Era come una bambina. Gioiosa, allegra piena di vita”. A parlare è lo zio di Linda Zennaro, la ragazza morta annegata a Venezia tra sabato e domenica scorsa. La 20enne originaria di Favaro Veneto aveva frequentato l’istituto turistico di Mestre e attualmente lavorava in un bar. Il suo grande sogno, tuttavia, era quello di diventare tatuatrice e per realizzarlo stava anche frequentando un corso. “Sarebbe stata bravissima – dice lo zio -. Era la sua passione. Aveva trovato finalmente qualcosa che le piaceva fare davvero. Era la cosa più bella che avevo. Ho perso tutto”.

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“Il suo ragazzo ha pensato subito a uno scherzo”

Al momento della tragedia Linda Zennaro, morta a 20 anni, era in compagnia di Giacomo, il 28enne con cui da poco si stava frequentando. “So che erano molto innamorati. So che dopo i fuochi volevano andare a una festa ma prima avevano deciso di vedere lo spettacolo assieme. Era il loro primo Redentore, solo loro due”, racconta ancora lo zio della vittima.

La 20enne, insieme a fidanzato, infatti, si era recata all’altezza del faro Rocchetta dove per un po’ hanno chiacchierato e scherzato insieme. Poi, a un tratto, la giovane si è tuffata in acqua, lasciando il fidanzato a riva. Per qualche istante hanno continuato a chiacchierare, poi, il silenzio. “Il suo ragazzo ha pensato subito a uno scherzo. Anche perché mia nipote era fatta così. Prendeva un po’ tutto per gioco. “Smettila adesso. Non fare la sciocca”, le ha detto lui. “Basta con questi scherzi stupidi. Linda rispondi”. Ma non la sentiva più, non la vedeva. E dopo l’arrabbiatura ha chiamato i soccorsi. So che mio fratello ha incontrato Giacomo – conclude lo zio – lo ha consolato. È distrutto anche lui… Si sente in colpa”.

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