Il presidente della Provincia aveva firmato l’ordinanza di abbattimento dell’animale ritenuto responsabile dell’aggressione a un turista

Il Tar di Trento blocca l’uccisione dell’orsa Kj1, ritenuta responsabile dell’aggressione a un turista francese a Dro, Trentino Alto Adige.

“L’esame della richiesta cautelare ante causam appare giustificata e meritevole di accoglimento sussistendo l’eccezionale gravità e urgenza di sospendere temporaneamente (…) il provvedimento nella parte in cui dispone l’immediato abbattimento dell’orso, senza alcuna possibile alternativa e allo stato senza un accertamento definitivo dell’effettiva riconducibilità dell’aggressione all’orsa nominata KJ1, stante l’evidente irrimediabilità di una sua eventuale esecuzione”, ha dichiarato il Tar.

La Leal, una delle associazioni animaliste, ha diffuso la notizia della decisione del Tar. Gian Marco Prampolini, presidente di Leal, ha espresso soddisfazione per il blocco dell’abbattimento. “La soddisfazione di aver bloccato un’esecuzione fuori da ogni logica rafforza la posizione di Leal che rimane coerente con quanto già affermato in passato: la gestione degli orsi trentini va trasferita al Ministero dell’Ambiente in quanto la provincia di Trento ha dimostrato la gestione fallimentare e antiscientifica del patrimonio faunistico locale”.

Il Tar di Trento blocca l’uccisione dell’orsa Kj1

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“Nel caso particolare degli orsi – si legge nel loro comunicato – ricordiamo che sono una specie che gode di super protezioni a livello nazionale ed europeo e devono rimanere sul territorio in cui si trovano grazie a opportuni piani e regole di rispetto e pacifica convivenza”.

Maurizio Fugatti, presidente della Provincia, aveva firmato l’ordinanza di abbattimento dell’orsa KJ1, la più anziana del Trentino con i suoi 22 anni. Kj1 era considerata responsabile dell’aggressione avvenuta il 16 luglio lungo il sentiero degli Scaloni a Dro. Il turista, un uomo di 43 anni, ha riportato lievi ferite agli arti durante l’incontro ravvicinato con l’orsa.

L’orsa Kj1 resterà protetta fino a ulteriori accertamenti.

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