I vicini: “Poteva capitare a chiunque”. Il giallo del dispositivo salva bebè: gli inquirenti indagano per capire cos’è successo

Agnese, la piccola morta di caldo in auto: le urla disperate del papà. C’è ancora choc e disperazione a Macron, in provincia di Venezia, per la vicenda della piccola Agnese. La bimba, di appena un anno, è morta a causa del caldo estremo dopo essere stata dimenticata dal papà nell’auto parcheggiata nel luogo di lavoro. Il dramma, simile a tanti altri verificatisi negli ultimi anni, ha straziato i genitori, Gloria Lugato e Sirio Chinellato, ora in ospedale in stato di shock.

Don Paolo Cragnin, parroco di Zerman, frazione di Mogliano Veneto dove risiede la famiglia, ha espresso il suo dolore e la sua vicinanza ai genitori, sottolineando quanto sia comprensibile il loro stato devastato. «Sono andato a trovare i genitori e li ho trovati più che devastati, com’è comprensibile che sia», racconta. «Di fronte a questa famiglia e al suo dolore sono rimasto in silenzio. Le parole giuste arriveranno con il tempo, adesso c’è solo una ferita immensa che fa male».

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Dimenticata dal papà in auto per ore a 38 gradi: la piccola Agnese muore di caldo

I vicini e la comunità difendono la famiglia, descrivendoli come ammirevoli e sottolineando: «Un momento di blackout può capitare a chiunque, nessuno merita di vivere tutto questo dolore». Molti residenti condividono il timore di dimenticare i propri bambini in macchina, riflettendo sulla necessità di dispositivi salva-bebè, obbligatori per il trasporto dei bambini fino a 4 anni.

Il tragico evento si è verificato quando Agnese è stata lasciata nell’auto per cinque ore sotto il sole cocente, con temperature che raggiungevano i 38 gradi. I colleghi del padre l’hanno notata nell’auto e hanno chiamato immediatamente i soccorsi. Nonostante i tentativi disperati dei sanitari del Suem di Mestre, la piccola non ce l’ha fatta. Quando Sirio viene allertato, capisce. «Agnese, Agnese», urla disperato.

Dimenticata dal papà in auto per ore a 38 gradi: la piccola Agnese muore di caldo

Il sindaco di Mogliano Veneto, Matteo Romanello, ha chiesto di evitare commenti fuori luogo. «Chiedo a tutti di astenersi da qualsiasi commento che in questo momento sarebbe senza alcun dubbio fuori luogo». Le indagini dei carabinieri chiariranno se fosse presente e funzionante il dispositivo salva-bebè, obbligatorio per legge. Papà Sirio doveva accompagnarla da chi si sarebbe preso cura di lei, ma ha proseguito direttamente verso il lavoro, dimenticando la bambina che probabilmente dormiva sul sedile posteriore.

Dopo cinque ore, sotto il sole cocente e con 38 gradi, era difficile che una bambina così piccola potesse sopravvivere.


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