È stata una tragica dimenticanza. È morta così Agnese, la bimba di un anno che per svariate ore è rimasta chiusa, intrappolata nell’auto del papà che era andato al lavoro in provincia di Venezia. L’uomo, sotto shock, semplicemente non l’ha vista e anziché condurla all’asilo, si è recato sul posto di lavoro, dove ha lavorato come se niente fosse, fino a quando non si è reso conto della tragedia ormai avvenuta.
Agnese, la bimba morta nell’auto del papà: la ricostruzione della vicenda
Agnese, morta nell’auto del papà ad appena un anno, nella mattinata di giovedì era attesa all’asilo nido, come tutte le mattine. Il papà, infatti, come faceva sempre, l’ha adagiata nel seggiolino, acceso l’auto e partito da casa. Tuttavia, anziché recarsi all’asilo, nella mattinata di oggi l’uomo è andato dritto in fabbrica e giunto nel parcheggio, è sceso dall’auto, l’ha chiusa e si è apprestato a raggiungere la postazione di lavoro nell’azienda Lodes. Sarebbero stati i colleghi del papà della vittima a scorgere per puro caso la piccola in auto. Immediatamente, dunque, sono andati a chiamare l’uomo, che sotto shock, non è riuscito neanche ad allertare i soccorsi.
Potrebbe interessarti anche: Troppa chemio, e il bimbo malato di leucemia subisce danni: condannato il medico
La sindrome del bambino dimenticato
Secondo le informazioni al riguardo, la piccola Agnese, la bimba morta nell’auto del papà, sarebbe rimasta chiusa nel veicolo dalle 8 alle 14:00. Un lasso di tempo troppo grande, soprattutto in una giornata in cui le temperature si sono avvicinate a 40 gradi. Giunti i soccorsi, infatti, per la piccola non c’era già più nulla da fare e i medici non hanno potuto far altro che accertarne il decesso. La tragedia avvenuta in provincia di Venezia potrebbe sembrare assurda. Come può, infatti, un papà, dimenticare la propria figlia in auto? Tuttavia, tale fenomeno è meno raro di quanto si pensi ed è noto come “Forgotten Baby Syndrome”. Ciò può avvenire a causa di distrazione, di routine giornaliera alterata, ma anche per forte stress.