Era il 28 febbraio 2018 quando il carabiniere Luigi Capasso sequestrò e uccise le sue figlie, prima di suicidarsi nel suo appartamento di Cisterna di Latina. Unica superstite della strage fu sua moglie che tuttavia, in questi giorni è costretta a rivivere il dramma che in questi anni non l’ha mai abbandonata. I parenti di Capasso, infatti, l’avrebbero convocata poiché pretenderebbero in eredità la casa in cui è avvenuta la strage.
Luigi Capasso: il carabiniere che uccise le sue figlie prima di togliersi la vita
I fatti avvenuti a febbraio di quasi 6 anni fa sono tuttora scolpiti nella memoria di chi rimase per ore con il respiro sospeso. Per lungo tempo, infatti, il carabiniere Luigi Capasso tenne in ostaggio le figlie di 9 e 13 anni nella casa di via Colle dei Pini. Sul posto giunsero decine di militari che tentarono in ogni modo di convincere l’uomo a desistere dal suo tragico intento. Dopo ore di trattative, tuttavia, il carabiniere sparò e uccise con l’arma d’ordinanza le sue figlie, prima di rivolgere contro sé stesso la pistola e farla finita. In questi anni, Antonietta Gargiulo, moglie dell’omicida, ha combattuto contro il dolore che non l’ha mai abbandonata e che anzi, in questi giorni, è tornato a tormentarla. I parenti di Capasso, infatti, l’hanno contattata per riscuotere la loro parte d’eredità, ovvero la casa di 75 mq in cui è avvenuta la strage.
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Nelle mire dei parenti di Capasso la casa in cui è avvenuta la strage
A riportare la notizia è stato Il Messaggero. Secondo il quotidiano, infatti, Gargiulo sarebbe stata convocata a un incontro di mediazione riguardante l’eredità del carabiniere. I parenti del carabiniere: madre, sorella e fratello, nello specifico, sostengono di aver diritto a parte dell’eredità, soprattutto alla casa in cui è avvenuta la strage. La moglie, unica superstite della tragedia, si è rivolta ad un avvocato. Per la strage di via Colle dei Pini, intanto, due dottori sono accusati di omicidio colposo. Sarebbero stati loro, infatti, a restituire tramite nulla osta, l’arma del delitto precedentemente sequestrata, al carabiniere.