Svolta nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli. Per la morte della 78enne uccisa il 3 ottobre scorso nel sottoscala del condominio in cui abitava, è stato arrestato il vicino Louis Dassilva. Secondo il gip, l’uomo avrebbe ucciso l’anziana per timore che scoprisse la relazione clandestina tra il killer e la nuora Manuela Bianchi.
Omicidio Pierina Paganelli: arrestato Dassilva
Nella mattinata di martedì 16 luglio alle 5:00 è scattato l’arresto per Luis Dassilva, colpevole, secondo l’accusa, dell’omicidio di Pierina Paganelli. “L’azione rileva un movente fomentato da rancori personali – dice il gip – ed è stata fulminea. Pertanto dovevano essere perfettamente conosciute le abitudini dell’anziana e anche i luoghi, conoscenza che a Dassilva era assicurata non solo dal rapporto con Manuela Bianchi. Ma anche dalla posizione della finestra del suo balcone, che affaccia sulla rampa del garage e permetteva di assistere all’ arrivo dell’autovettura della vittima”.
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I filmati di videosorveglianza e la pausa su Netflix
A incastrare Dassilva per l’omicidio di Pierina Paganelli sarebbero stati i filmati di videosorveglianza della zona, oltre alla pausa di circa mezz’ora dalla piattaforma Netflix. Per quanto riguarda il video delle telecamere, l’uomo, sarebbe stato ripreso per 6 secondi alle 22:17:02, mentre cammina in direzione del civico 31. Nonostante l’infima qualità delle immagini, la persona ripresa risulta di carnagione scura e l’unico abitante di colore del condominio 31 sarebbe proprio Dassilva. Tra l’altro, l’uomo posto in fermo ha “sempre asserito di essere rimasto a casa dalle ore 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo”.
Il gip, inoltre “ha rilevato la falsità dell’alibi, non solo smentito dalle riprese della telecamera, ma non riscontrato nemmeno dai plurimi accertamenti tecnici compiuti sul telefono dell’indagato e sugli applicativi in esso installati. Intorno all’ orario, in cui è stato commesso l’omicidio, Dassilva era sicuramente sveglio, poiché aveva letto un messaggio ricevuto alle 21.44 ed era connesso alla piattaforma Netflix fino alle 22.06. L’ apparecchio telefonico era riutilizzato alle 22.38”. Tale pausa, secondo il gip “ha permesso all’indagato di scendere al piano seminterrato, uccidere l’anziana donna, uscire dal condominio per disfarsi dell’arma e fare, infine, rientro in abitazione”.