Un infarto fulminante, forse causato dallo stress e dai turni massacranti in reparto: è morta così l’infermiera 54enne Antonella Cutini. La tragedia, secondo le informazioni al riguardo è avvenuta sotto gli occhi dei colleghi della donna, in un reparto dell’Ifo di Roma. Per la donna, nonostante l’intervento immediato dei medici, non c’è stato nulla da fare. In queste ore, tuttavia, al cordoglio per il decesso dell’infermiera, fa da eco la rabbia dei colleghi, che chiedono turni di lavoro meno massacranti.
Morta durante il turno l’infermiera Antonella Cutini
Antonella Cutini, l’infermiera morta in ospedale, “era al terzo turno di pomeriggio/sera”. A rivelarlo è Laura Rita Santoro, dirigente Nursing Up. “Era una turnista in ortopedia, poi rinunciò e venne in ambulatorio, nella piattaforma dove sono anch’io, convinta che avrebbe fatto una vita più semplice”. Sbagliato. Perché lo stress era anche maggiore, mentre lo stipendio minore. “Doveva fare mezza giornata da una parte, in cardiologia, un’altra parte in sala prelievi. Dopo tutto questo, la collega ci ha messo un attimo a decidere di tornare a fare i turni, ma venne mandata in un altro reparto. Dal principio, mi ha detto il fratello, provato, non ebbe diritto neanche alle ferie ‘era l’ultima arrivata’. Ieri erano in due in turno, lei una delle poche strutturate nel suo reparto”.
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La denuncia del sindacato NurSind
Antonella Cutini, morta durante il turno di lavoro in ospedale, era un’amante degli animali, oltre che una gran lavoratrice. Sul suo decesso, avvenuto a causa di un infarto, le autorità hanno comunque deciso di vederci chiaro e sul corpo della 54enne verrà eseguito un esame autoptico.
In queste ore, intano, il sindacato NurSind ha deciso di denunciare i turni massacranti degli ospedali. “Chiediamo a questa amministrazione un intervento immediato, che consenta ai lavoratori il dovuto riposo dopo il turno di servizio. Ci è stato infatti segnalato che sono moltissime le ore di extra orario lavorate negli ultimi tempi dagli infermieri degli Istituti fisioterapici ospedalieri di Roma. L’attenzione è sui turni massacranti e sulla carenza di organico. Alcuni colleghi hanno accumulato addirittura 50/60 ore di extra orario al mese. Ciò mette a serio rischio la salute e la sicurezza degli operatori sanitari”.