Finisce dopo 11 giorni la latitanza di Giacomo Bozzoli, che nel pomeriggio di giovedì 11 luglio è stato arrestato dai carabinieri di Brescia nella sua villa di Soiano, in provincia di Brescia. L’imprenditore, dopo la condanna definitiva all’ergastolo del 1° luglio scorso, si era reso irreperibile insieme alla sua famiglia. Nei giorni scorsi, invece, la moglie e il figlio piccolo si erano consegnati, mentre il 39enne aveva proseguito la sua fuga da solo.
Arrestato Giacomo Bozzoli: era nella sua villa sul Lago di Garda
Giacomo Bozzoli il 1° luglio scorso è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio e la distruzione del cadavere di suo zio Mario, datato 8 ottobre 2015. L’uomo, secondo i giudici, avrebbe bruciato il corpo della vittima nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno, in provincia di Brescia. Nelle ore successive alla condanna, tuttavia, Bozzoli aveva fatto perdere le sue tracce. In questi 10 giorni i rumors parlavano di fughe verso l’est Europa prima e verso l’Africa o l’America poi. Il 39enne, invece, nel pomeriggio dell’11 luglio è stato rinvenuto nella sua villa sul Lago di Garda.
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Aperto un fascicolo verso ignoti
Nei giorni scorsi, tra l’altro, dopo il rientro della famiglia del fuggitivo, gli inquirenti avevano anche provato ad interrogare la moglie dell’uomo. Tuttavia, la donna aveva rivelato di non conoscere le intenzioni del 39enne. Nel pomeriggio di giovedì, infine, Giacomo Bozzoli è stato arrestato nella sua dimora nel Bresciano. Intanto, la Procura ha aperto un fascicolo verso ignoti, con l’ipotesi che persone vicino all’imprenditore potrebbero avergli consentito di pianificare la fuga durata 11 giorni.