Si chiamava Donia Salhi la 27enne trovata morta nel mezzo di una boscaglia sotto al cavalcavia ferroviario di San Lorenzio, a Trento. La giovane, rinvenuta da un passante che ha chiamato immediatamente i soccorsi, sarebbe morta d’overdose almeno due giorni prima.
Passeggia nei pressi della stazione e trova un cadavere nella boscaglia: la ricostruzione
A trovare Donia Salhi morta, nella giornata di venerdì 5 luglio sarebbe stato un passante. L’uomo, che passeggiava nelle vicinanze della stazione di Trento, ad un tratto ha intravisto il corpo privo di sensi della 27enne e ha allertato i soccorsi. Tuttavia, per Donia non c’era già più nulla da fare. La giovane, secondo il medico legale, sarebbe morta almeno 2 giorni prima del ritrovamento, probabilmente per overdose. Per giorni, dunque, la donna è rimasta nascosta tra i cespugli, in una zona non semplice da raggiugere. Per accedere al luogo in cui era riversa a terra la vittima, infatti, bisognava scendere delle scale che conducono alla piazza in cui c’è la struttura, ormai dimessa, dell’ex Casino di Tiro al Bersaglio di corso Buonarroti.
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Chi era Donia Salhi, 27enne morta a Trento
Negli istanti seguenti al ritrovamento della 27enne Donia Salhi, morta a 27 anni, gli inquirenti hanno transennato l’area per permettere alla polizia scientifica di operare al meglio. In queste ore, infine, la vittima è stata condotta all’obitorio. Donia, 27enne d’origini marocchine, era cresciuta nel comune di Sover, in Alta Val di Cembra, con tutta la sua famiglia. Circa 10 anni fa, infine, appena maggiorenne, decise di trasferirsi a Trento, dove è morta a soli 27 anni.