Era il 18 maggio del 2017 quando Alice Schembri, vittima di stupro, decise di suicidarsi lanciandosi dalla Rupe Atena, ad Agrigento. Dopo mesi di indagini, gli inquirenti scoprirono che 2 anni prima l’allora 15enne Alice, fu vittima di torture e stupri di gruppo ad opera di 4 ragazzi, due minori e due maggiorenni. È notizia di queste ore, invece, che in due stupratori che all’epoca dei fatti non avevano ancora raggiunto la maggiore età, se la caveranno con lavori di pubblica utilità.

Alice Schembri morta suicida dopo lo stupro: l’ultimo messaggio prima del gesto estremo

All’epoca dei fatti, la giovane Alice Schembri, dopo anni di lotta contro la depressione causata da quanto subito, decise di farla finita, suicidandosi. Pochi istanti prima del gesto estremo, la 17enne, pensando che la verità non sarebbe mai venuta a galla, scrisse un criptico quanto tragico messaggio sui social. “

“Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando. Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai. Il mio pensiero è sempre lì. Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente. Voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così”.

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Due dei quattro accusati saranno impegnati in lavori di pubblica utilità

Dopo mesi di indagini, invece, gli inquirenti riuscirono a risalire al video dello stupro, che poi era stato diffuso nelle chat dei giovanissimi. Nel filmato, si sente la vittima pronunciare frasi come: “Mi sento male”, “Non voglio”, “Mi uccido”. Eppure, i 4 non si fermarono. In queste ore, infine, a 7 anni dalla tragedia, 2 dei giovani che causarono il decesso di Alice Schembri, morta suicida, a causa della loro minore età al momento dei fatti, non verranno processati e se la caveranno con un periodo di lavoro di pubblica utilità in una struttura assistenziale.

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