I due ragazzi ritenuti responsabili, che hanno scelto di non rispondere durante l’udienza, sono stati posti in custodia in un istituto

Omicidio Thomas Luciani, parla la fidanzatina: “Devono pagare”. Il gip del Tribunale dei Minori dell’Aquila ha sottolineato come a “risaltare come causa determinante dell’azione sia l’impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano”. Ha definito il crimine “atroce” e motivato da futili ragioni, in questo caso un debito di 250 euro legato allo spaccio di droga.

I due ragazzi, che hanno scelto di non rispondere durante l’udienza, sono stati posti in custodia in un istituto per minori. L’avvocato Marco Di Giulio, che rappresenta uno dei due, ha descritto il suo assistito come “sotto choc, assente, freddo alle emozioni”. Ha aggiunto che il giovane probabilmente sta realizzando ora la gravità del suo gesto.

Dalle testimonianze e dalle immagini delle telecamere di sorveglianza emergono dettagli inquietanti. Il gruppetto di ragazzi, tra cui Thomas, viene visto entrare nel parco alle 16:54. Dopo essersi spostati verso la vegetazione, i due assassini riemergono alle 17:21, mentre Thomas non viene più visto uscire. Un selfie scattato in spiaggia alle 18:21, dopo il delitto, mostra uno dei colpevoli con un atteggiamento fiero e il pugno sul petto, suggerendo una totale mancanza di rimorso.

Omicidio Thomas Luciani, parla la fidanzatina: “Devono pagare”

L’autopsia sul corpo di Thomas, eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio, e il continuo afflusso di cittadini al parco con fiori e bigliettini testimoniano il profondo impatto del crimine sulla comunità. Una veglia di preghiera in memoria di Thomas è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, riflettendo lo shock e il dolore collettivo.

Il neurologo Rosario Sorrentino ha commentato che l’esperienza del lockdown potrebbe aver esacerbato forme di disagio mentale, specialmente tra i giovani. L’abuso dei social media potrebbe aver ulteriormente ritardato la maturazione emotiva e comportamentale, contribuendo a comportamenti estremi e violenti.

Omicidio Thomas Luciani, parla la fidanzatina: “Devono pagare”

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«Piango da due giorni. Sono uscita di casa solo oggi, per venire a portare dei fiori alla persona che ho amato di più», dice la fidanzatina di Thomas mentre poggia un fiore sulla panchina del parco dove il ragazzino è stato ucciso. Spiega di non conoscere i presunti assassini «ma ne avevo sentito parlare» da alcuni amici comuni, che con la coppia condividevano la passione per il calcio. Li descrivevano come «persone tranquille. Amici anche di Cristopher», riporta Il Messaggero.

Ora la giovane chiede «giustizia, perché è impensabile arrivare a commettere certi gesti soprattutto per i soldi». Recentemente lui si era fatto risentire. Mentre venerdì, dopo l’allontanamento dal centro per minori in provincia di Campobasso, è il giorno in cui si sono incrociati per l’ultima volta. Poi il ricordo più bello della loro storia di adolescenti: «Davanti ad un garage. Eravamo lì a farci le coccole e poi decise di regalarmi la sua felpa. Ho ancora il telo e il suo costume con cui andava al mare».

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