Era settembre 2021 quando la notizia dell’atroce delitto di 3 bimbe avvenuto in Nuova Zelanda, fece il giro del mondo, giungendo anche in Italia. Oggi, quasi 3 anni dopo la tragedia, la mamma che ha soffocato a morte le sue figlie di 2 e 6 anni è stata condannata a 18 anni di reclusione. La donna, dunque, è riuscita a evitare l’ergastolo nonostante la sua difesa fosse decisamente singolare. In aula, infatti, Lauren Dickason aveva rivelato di aver commesso il delitto a causa di “stress da trasloco”.

Mamma soffoca a morte le sue 3 figlie: la vicenda

Lauren, suo marito e le sue tre figlie, Liane di 6 anni e Maya e Karla, gemelle di 2 anni, si erano trasferiti dal Sud Africa alla Nuova Zelanda solo pochi giorni prima. Il triplice infanticidio in cui la mamma ha soffocato a morte le figlie, avvenne durante una sera in cui il marito della donna condannata si era recato fuori a cena. Era stato proprio l’uomo, infatti, a fare il macabro rinvenimento, una volta tornato a casa.

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“Soffrivo di stress da trasloco”: condannata a 18 anni di reclusione

Arrestata nelle ore seguenti alla tragedia, la donna non ha mai negato di aver commesso gli omicidi. Ascoltata in aula, infatti, la mamma che ha soffocato a morte le sue figlie piccole si è solo limitata a rivelare di aver commesso il massacro a causa di “stress da trasloco”. “Mi assumo la responsabilità di aver portato via le nostre tre bellissime ragazze da questo mondo. Vorrei cogliere l’occasione per trasmettere il rimorso più profondo e sincero. Per l’estremo dolore e la ferita causata ai miei figli e alla mia famiglia dalle mie azioni”. Lauren Dickason, infine, giovedì 27 giugno è stata condannata a 18 anni di carcere che sconterà in un ospedale psichiatrico della Nuova Zelanda.

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