Sterzo rotto e barriere fatiscenti dietro la tragedia: le perizie rivelano quello che è successo. Indagati tre funzionari

Emerge finalmente la verità sull’incidente del bus a Mestre dove morirono 22 persone. La causa del disastro è emersa oggi, 21 giugno, durante un incontro con il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi. Annunciata la chiusura della fase peritale e la trasmissione degli atti alle parti e ai loro consulenti per le conseguenti deduzioni tecniche.

La perizia ha rivelato che la rottura di un perno destro ammalorato, e di conseguenza del giunto che collega allo sterzo, ha provocato la sbandata fatale del bus. Inoltre, lo stato delle barriere stradali si è rivelato insufficiente a sopportare l’urto a causa della loro vetustà e della mancata manutenzione. Cherchi ha sottolineato la necessità di stabilire il nesso di causalità tra la rottura dello sterzo e lo stato delle barriere.

La verità sull’incidente del bus a Mestre dove morirono 22 persone

Per giungere a queste conclusioni, sono state condotte varie perizie. L’autopsia sul corpo dell’autista, l’unica vittima italiana, ha escluso un malore come causa dell’incidente. Sono stati effettuati approfondimenti sul cuore dell’autista e sulle condizioni del sedime stradale e del vetusto guardrail, che presentava un’apertura legata agli accessi per manutenzione. Inoltre, sono stati analizzati i dati delle telecamere, la scatola nera di bordo (conservata in un cloud a Francoforte, Germania) e la tenuta dei braccetti dello sterzo.

In seguito a queste scoperte, sono stati indagati tre funzionari del Comune di Venezia e l’amministratore delegato de La Linea, la compagnia del bus.

Il tratto del cavalcavia dove è avvenuto l’incidente è stato dissequestrato e il guardrail rimosso a sezioni, conservato come possibile oggetto di prova. La Procura della Repubblica di Venezia ha trasferito le vecchie barriere di sicurezza alla caserma Matter, sede del comando del Reggimento Lagunari Serenissima. Le barriere saranno sostituite con nuove strutture a cura del Comune di Venezia. I pezzi rimossi, mantenendo le bullonature e i ‘portanti’ intonsi, affiancheranno la carcassa del bus come parte dell’indagine.

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