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Morte operaio con braccio mozzato, il teste accusa Lovato: ecco cos’ha fatto dopo l’incidente

"Non aveva paura": la testimonianza contro l'imprenditore agricolo di Latina

Morte operaio con braccio mozzato, il teste accusa Lovato: “Dopo l’incidente si è fatto la doccia, lavato il furgone e cercato 2 avvocati”

Satnam Singh, detto “Navi”, era un 31enne operaio agricolo che è morto dopo un tragico incidente in cui una macchina avvolgiplastica gli ha mozzato un braccio. Navi viveva in Italia da irregolare ed è morto facendo un lavoro che svolgeva per 14 ore al giorno, per soli 4 euro. Dopo la tragedia, il suo capo, Andrea Lovato, anziché accompagnarlo di corsa in ospedale, lo ha scaricato in strada, con il braccio adagiato in una cassetta della frutta. In queste ore, tuttavia, la situazione dell’imprenditore agricolo potrebbe precipitare a causa della testimonianza di un altro bracciante che ha assistito all’incidente.

“Ci hanno tolto tutti i telefoni”

“Antonello si è fatto prendere dal panico”, aveva rivelato il cugino dell’imprenditore agricolo. Per questo, dunque, secondo i parenti di Lovato, l’uomo non avrebbe accompagnato il 31enne bracciante in ospedale. “Dopo l’incidente ci hanno tolto tutti i telefoni per evitare che si chiamassero i soccorsi”, invece, aveva spiegato addolorata la moglie della vittima. A far precipitare ulteriormente la posizione dell’imprenditore agricolo, tuttavia, si è aggiunta in queste ore la testimonianza di un altro bracciante agricolo.

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La testimonianza di un bracciante contro l’imprenditore agricolo

Il signor Lovato non era in preda alla paura”, dice un altro ragazzo indiano, testimone oculare della tragedia in cui ha perso la vita ‘Navi’. “Ha trovato il tempo di spegnere la macchina agricola, caricare il corpo di Satnam sul furgone, abbandonarlo davanti a casa. È andato a farsi una doccia, ha lavato il furgone e cercato due avvocati. La moglie di Navi lo aveva pregato di portarlo in ospedale”. Una testimonianza, questa, che farebbe precipitare la posizione di Lovato e che stride con quella fornita all’inizio dal cugino. “Antonello si è fatto prendere dal panico. Ha visto quel sangue, la moglie di Navi che urlava: ‘A casa, a casa’. L’ha portato lui in furgone e ha atteso che arrivasse l’ambulanza”.

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