Nella giornata di mercoledì 19 giugno, Satnam Singh, il bracciante gravemente ferito a Latina, è morto all’ospedale San Camillo di Roma. Le condizioni dell’operaio con il braccio mozzato dalla macchina avvolgiplastica, d’altronde, erano critiche fin dall’arrivo nella struttura sanitaria. Attualmente Antonello Lovato, l’imprenditore agricolo che ha scaricato la vittima e sua moglie in strada, anziché accompagnarli in ospedale è a piede libero. Riguardo alla tragedia avvenuta, in queste ore si è espresso anche il padre di Lovato.

Morte dell’operaio con il braccio mozzato: le parole del padre del capo

Renzo Lovato, infatti, intervistato al TG1 ha dichiarato: “L’aveva avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo ma lui ha fatto di testa sua. Una leggerezza che è costata cara a tutti”. Nessuna allusione, però, al braccio mozzato dell’operaio, ne all’operato del figlio. I soccorsi per Satnam, infatti, sono scattati ben due ore dopo il tragico incidente. Un lasso di tempo che potrebbe aver fatto la differenza tra la vita e la morte per il bracciante con il braccio in una cassetta della frutta.

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Indagato l’imprenditore agricolo

Per la morte dell’operaio con il braccio mozzato, intanto, Antonello Lovato è indagato per omicidio colposo, omissione di soccorso e violazione delle disposizioni in materia di lavoro regolare. Sia la vittima 31enne che la moglie, infatti, lavoravano in nero.

A tal riguardo, nella giornata di mercoledì scorso la Flai Cgil ha espresso tutto il suo rammarico attraverso un comunicato. “Quello che è successo in provincia di Latina è di una gravità e crudeltà inaudita, nel disprezzo più totale della vita umana. Questo, però lo ripetiamo, è il frutto di una condizione di sfruttamento che caratterizza troppi pezzi del nostro territorio e del settore agricolo. In questo momento terribile siamo vicini alla moglie di Satnam, ai compagni di lavoro, a chi ha provato a fare di tutto per salvarlo. Siamo vicini, come ogni giorno alla comunità indiani, ai suoi lavoratori impegnati nei campi, a loro diciamo che possono rivolgersi a noi”.

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